”C’e’ da avere una posizione in Europa? il Parlamento non ce l’ha solo la Germania ce l’abbiamo anche noi, quindi le forze politiche possono rafforzare – con il loro pronunciamento, con il loro contatto diretto con il capo del governo – la posizione italiana; i partiti, il parlamento devono essere coinvolti direttamente in una discussione sulla piattaforma italiana per l’Europa”.

E’ la sfida lanciata da Pier Luigi Bersani che questa sera a Otto e mezzo su La 7 si e’ detto ‘prontissimo a discutere con tutte le forze in parlamento una piattaforma comune nazionale italiana interpretata dal governo”. Il leader democratico ha riferito di avere contatti anche con Angelino Alfano, il quale – ha detto – ”sta facendo la sua parte”. Ognuno deve quindi fare responsabilmente la propria parte perche’ – ha rimarcato – ”siamo in una fase nuova, e cerchiamo di guardare avanti”. Bersani ha quindi respinto con forza la provocazione di Beppe Severgnini che, ospite insieme a lui a Otto e mezzo, ha bollato l’esecutivo di Monti come ”governo- badante” perche’ ”non autosufficiente”. ”Contesto l’idea del governo badante – ha protestato il segretario del Pd – io ho fatto un gesto politico, generoso, dicendo che prima di tutto c’e’ l’Italia e ci siamo messi a disposizione per un passaggio non tecnico ma tutto politico, ossia salvare il paese. Non e’ un governo badante, lo dico per Monti non per noi, e ai tedeschi dobbiamo dire che non c’e’ solo Monti a fare la badante ci siamo anche noi, lo dico io stesso ai tedeschi perche’ l’Italia deve essere credibile e su questo terremo duro non sara’ una passeggiata”. ”Un governo di tecnici non la vedo una cosa cosi’ strana – ha ripetuto – preferisco un governo fatto cosi’ che il manuale Cencelli”.

 

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