“L’incontro è stato sereno e produttivo. Abbiamo scambiato opinioni utili, propedeutiche per una discussione tra tutti i soggetti, che prima si fa meglio è, in modo tale da dare un orientamento comune”. Così il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine dell’incontro con il ministro del Lavoro Elsa Fornero, durato due ore e mezza.
Ora bisogna “arrivare al più presto ad un incontro tra sindacati, imprenditori e governo; a un tavolo comune alla fine della consultazione preliminare”. Un vertice che il segretario della Uil Luigi Angeletti, dopo essere stato anche lui ricevuto dal ministro Fornero, ritiene si possa svolgere “già la prossima settimana”. Prima di questo appuntamento secondo Angeletti e lo stesso Bonanni è però “assolutamente necessaria e utile una riunione tra noi tre” (i leader sindacali, ndr) per definire una posizione”. Toni distensivi anche dalla leader della Cgil. “Monti ha detto che non c’è l’intenzione di dividere i sindacati: un bel salto di qualità rispetto a governo precedente”, afferma Susanna Camusso, intervistata su La7 nel corso dell’Aria che tira di Mirta Merlino. Parole pronunciate a poche ore dagli incontri della Fornero con i vertici di Cisl e Uil. Ma l’agenda della titolare del dicastero è fitta di appuntamenti: oggi vedrà Giovanni Centrella, numero uno dell’Ugl, e mercoledì la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Poi venerdì sarà la volta Rete Imprese Italia. Camusso rifiuta la tesi che il sindacato abbia posto sempre veti rispetto ad accordi sul lavoro.
“Si usano troppe parole a vanvera – dice il segretario della Cgil – Se la soluzione sono i licenziamenti è chiaro che non siamo d’accordo. Spesso abbiamo fatto accordi in azienda e nelle Regioni, su riconversione o in caso di ridimensionamento. Questo fondamentalismo sull’allungamento dell’età della pensione a 66-70 anni, però, non aiuta questi processi”. Sull’articolo la sindacalista evidenzia “un pressing giornalistico straordinario che è sempre quello di mettere l’accento sull’articolo 18. La nostra opinione sulla questione non cambia. Per creare lavoro non si può licenziare di più, mi sembra evidente”. Per quanto riguarda la cassa integrazione la Camusso chiede che vada “ripensata” ma non “cancellata”. Suggerendo che sia “esteso un sussidio di disoccupazione”. La cig “è stata uno strumento formidabile in questi anni per non avere un milione di disoccupati in più. In mezzo c’è chi ha abusato, può essere. Tutto il lavoro che si può salvare è un risultato positivo e poi bisogna lavorare per creare nuovi posti di lavoro” continua Camusso aggiungendo che “gran parte della precarietà è nel settore pubblico e la responsabilità è da ricercare nei governi precedenti”. Ma la precarietà è anche “purtroppo nei settori nuovi che forse sono partiti maluccio”.