Diciannove persone in manette e dodici negozi sotto sequestro. E’ questo il bilancio di un’operazione dei carabinieri dei Nas e dell’Agenzia delle Dogane contro la diffusione delle “smart drugs”, ovvero sostanze stupefacenti prodotte in laboratorio e apparentemente innocue. L’operazione, coordinata dalla procura di Catania e denominata “Oro e incenso”,
è scattata in seguito alle segnalazioni di almeno trenta episodi di grave intossicazione e oggetto di allerta da parte del Dipartimento delle politiche antidroga e del ministero della Salute. In alcuni casi la Hurricane, il prodotto più richiesto, veniva venduta persino in distributori automatici sotto la falsa apparenza di deodoranti per ambienti. In realtà, se fumato, poteva avere effetti altamente tossici. In tutto i militari hanno posto sotto sequestro 12 esercizi commerciali per un valore di un milione e mezzo di euro e hanno oscurato un sito web di un’azienda torinese che era il capofila del traffico illecito.
Tutte le materie prime provenivano dalla Cina e venivano poi lavorate e miscelate in laboratori per poi essere venduti negli “smart shop” o commercializzati via internet. La società torinese è stato accertato che aveva la sede legale fittiziamente ubicata nella Repubblica Ceca. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Alessandria, Asti, Bologna, Campobasso, Frosinone, Padova, Reggio Emilia, Roma, Torino e Vicenza. Dei 19 provvedimenti di custodia cautelare firmati dal gip di Catania, sei sono finiti in carcere e 13 agli arresti domiciliari.
Si tratta di titolari di “smart shop”, dipendenti degli stessi negozi e acquirenti di droghe sintetiche via web. Le analisi di laboratorio hanno scoperto la presenza di cannabinoidi sintetici inseriti nella tabella degli stupefacenti ma anche di sostanze di recente sintesi non ancora tabellate come droghe. Per la prima volta in Italia i carabinieri hanno contestato allo stesso tempo il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti e la detenzione e il commercio di sostanze pericolose per la salute.