La Procura della Repubblica di Napoli ha chiuso le indagini dell’inchiesta “Final Berth” che il 22 gennaio scorso ha portato agli arresti domiciliari del comandante della Polizia Municipale di Procida , colonnello Giuseppe Antonio Trotta, e della sua segretaria, Maria Grazia Costagliola di Polidoro, oltre all’obbligo di dimora ad Avellino per il gestore dello stabilimento balneare “Paco Beach”, Ciro Coppola. Ventitrè sono i soggetti destinatari dell’avviso di garanzia e contestuale avviso di chiusura delle indagini in corso di notifica da parte dei carabinieri della compagnia di Ischia. I 23 soggetti sono indagati a vario titolo per peculato, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, calunnia, falsità materiale in atto pubblico commessa dal pubblico ufficiale, falsità ideologica in atto pubblico commessa dal pubblico ufficiale e violenza privata. Tra questi, oltre al comandante della Polizia Municipale, anche tre componenti del comando di polizia e tre componenti dell’ufficio tecnico del Municipio di Procida. Tra i casi più eclatanti: l’appropriazione di una somma pari a 3.000 euro come diritti di segreteria destinati invece al “Regno di Nettuno”, e la mancata demolizione di immobili abusivi oggetto di procedura giudiziale da parte della Procura generale. In quattro casi, attraverso false attestazioni, il colonnello Trotta avrebbe finto di aver eseguito demolizioni disposte dall’Autorità Giudiziaria o avrebbe segnalato l’impossibilita’ di procedere. In questo modo il comandante della Polizia Municipale avrebbe consentito agli autori degli illeciti edilizi di conservare la disponibilità dei manufatti abusivamente rea1izzati, salvo poi tentare di scaricare le responsabilità sull’ex sindaco di Procida, Vincenzo Capezzuto, mediante una documentazione fabbricata a tavolino dalla quale sarebbe emersa l’inerzia del sindaco nell’esecuzione delle demolizioni.

 

 

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