Da ieri mattina i bersaglieri dell’Ottavo reggimento presidiano le strade di Napoli: su di loro è caduta la scelta del governo, che come due settimane fa aveva anticipato il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha deciso di inviare l’Esercito per fronteggiare l’emergenza della città nella morsa di una camorra sempre più violenta e sfrontata.I militari opereranno in pattuglie composte da tre unità ciascuna a Scampia, Ponticelli, Bagnoli, Soccavo, ma anche lungo via Toledo e presso le stazioni delle metropolitane. Si muoveranno a bordo di «Defender», «VM» e blindati «Lince» armati di fucili mitragliatori. In quanto agenti di pubblica sicurezza potranno: identificare soggetti e procedere sia a perquisizioni personali che reali (auto, moto). Saranno in costante contatto radio con la centrale operativa del 113, alla quale potranno rivolgersi in caso di necessità. Facciamo un esempio: nel caso in cui una squadra di bersaglieri intercettassero e bloccassero personaggi sospetti in strada sono tenuti a chiedere l’intervento di polizia o carabinieri (a seconda della zona e del «Piano coordinato di controllo del territorio», che prevede tre macro-aree metropolitane, due delle quali affidate settimanalmente a rotazione alla Polizia di Stato e una all’Arma). L’uso delle armi sarà consentito solo in casi eccezionali: e dunque sempre nei casi di conflitto a fuoco e per legittima difesa.