«È finita la stagione delle ricette preconfezionate calate dall’alto e spesso nell’esclusivo interesse di pochi. Costruiremo qualcosa condividendola con chi ha delle idee. Noi governeremo Caserta così». Con queste parole Enrico Tresca, candidato sindaco alle primarie del Pd del prossimo 6 marzo, ha aperto i tavoli programmatici voluti con forza dal candidato del Partito Democratico per raccogliere idee concrete che nei prossimi giorni andranno a implementare il programma politico in vista delle prossime amministrative. Quattro temi di discussione su cui si sono concentrate decine di esperti casertani, tra cui diversi esponenti delle realtà associative cittadine. Enzo Moriello, Francesco Marzano, Francesco Nittoli, Pino Forlani e Eliana Guadagnuolo per il Turismo, Luca Fratepietro, Massimo Viggiano, Biagio Napolano, Bernardo Diana, Angelo Baron e Marco Pignetti per le Politiche sociali, Giuseppe Venditto, Lucia Monaco, Felicio Corvese, Nicola Melone, Carlo De Michele, Tiziana Ciccarelli, Roberto Solofria per la Cultura e, infine, Claudio Valentino, Andrea Santacroce, Alfonso Cantelli, Gianfranco Tozza, Alessandro Gatto, Pasquale Iaselli e Cristiano Masetto per la Pianificazione del territorio. «È tempo – ha spiegato Enrico Tresca, candidato sindaco alle primarie Pd – di organizzare il futuro di Caserta impiegando le nostre risorse umane e culturali. Sono le competenze dei cittadini a dover dettare l’indirizzo di sviluppo della città. È finita la stagione delle ricette preconfezionate calate dall’alto e spesso nell’esclusivo interesse di pochi. Noi costruiremo qualcosa condividendola con chi ha delle idee. Noi governeremo così». Proposte concrete volte al raggiungimento di un obiettivo chiaro: «Una città migliore è l’aspirazione di ogni casertano. C’è bisogno di discontinuità rispetto al passato, di metodo e di un movimento culturale rivolto al bene comune. Dobbiamo programmare in termini anche decennali – ha continuato Tresca – per realizzare una città coesa che non lasci indietro nessuno e che sia capace di mettere in rete l’università e le sue eccellenze professionali per recepire soluzioni di crescita». Quattro i cardini dello sviluppo: «L’ufficio di pianificazione strategica – ha spiegato Tresca – di cui Caserta è priva come pochi altri comuni in Italia: dare un profilo organico alla struttura della pubblica amministrazione è la strada per reperire risorse economiche attraverso i finanziamenti europei e nazionali, ma anche per razionalizzare il funzionamento della macchina comunale. Ancora, il rilancio dell’economia che passa attraverso l’impulso al definitivo completamento del Policlinico. E poi, le politiche sociali come strumento di coesione. Infine, la promozione del nostro patrimonio culturale e paesaggistico. La Reggia, San Leucio, l’Acquedotto Carolino e la città medievale e la realizzazione di un parco dei Colli Tifatini attraverso la riqualificazione dell’area cave. Sono risorse da cui dobbiamo partire per realizzare un’offerta completa, attrattiva per il turismo».

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