Un fine settimana intenso per Franco Mirabelli alla sua “prima volta” a Caserta. Il commissario provinciale del Pd, giunto oggi in provincia, ha tenuto un incontro con i quattro candidati alle primarie della città capoluogo. E come annunciato ha detto a chiare lettere a tutti che “l’obiettivo non è decidere chi deve vincere nel partito ma unire il partito per vincere le elezioni”. Attorno al tavolo Carlo Marino, Enrico Tresca Enzo Battarra e Andrea Boccagna ai quali Mirabelli ha anche ribadito che “l’unico luogo deputato eventualmente ad annullare le primarie è l’assemblea del circolo con il voto favorevole del 60%”. E proprio per accelerare i tempi e trovare una soluzione definitiva già giovedì prossimo si terrà l’assemblea degli iscritti. Dopo la clamorosa decisione di Tresca, Battarra e Boccagna di ritirarsi dalla competizione per il “rischio di un inquinamento del voto da parte del centrodestra e di ambienti pericolosi”, è sceso in campo direttamente Lorenzo Guerini per imporre a Franco De Michele, presidente della commissione per le primarie, di rinviare il voto (previsto per il 6 marzo) di due settimane. Uno slittamento, ha rimarcato Mirabelli, che “ci serve per avere il tempo di approfondire la situazione”. E, aggiungiamo noi, per cercare di ritrovare il filo del dialogo tra le varie anime del Pd di Caserta. Ora la palla passa all’assemblea del circolo. Ma l’impostazione del commissario provinciale dem è inequivocabile: se non c’è la stragrande maggioranza della sezione che si oppone alle primarie la consultazione non potrà essere annullata e si voterà il 20 marzo in linea con l’indicazione dei vertici nazionali del partito. Parallelamente si lavora a una soluzione politica in grado di mettere tutti d’accordo su un nome unitario senza passare per il voto. Non sarà facile. Se si guarda in casa l’unica capace di trovare un assenso unanime è Rosaria Capacchione. Ma almeno per il momento la senatrice non è per nulla intenzionata a candidarsi a sindaco della città capoluogo. Sarebbe un ottimo nome, non solo per superare le contrapposizioni interne, ma anche e soprattutto per portare il centrosinistra alla vittoria alle elezioni. Lei però ha sempre detto “niet”. E quasi certamente non cambierà idea. Non ancora del tutto esclusa, ma altrettanto complicata, l’ipotesi di pescare dalla società civile. In giro non si vedono tante personalità disponibili a sporcarsi le mani in una città “a rischio” come Caserta. Quindi al momento la strada più probabile resta quella delle primarie. Sempre nella giornata di oggi Mirabelli ha tenuto una serie di incontri bilaterali con i rappresentanti istituzionali per fare un primo punto della situazione. Il principale nodo da sciogliere resta la pacificazione del partito. Impresa ardua, se non impossibile. Nei prossimi giorni sul tappeto finiranno anche le durissime polemiche scoppiate in alcuni circoli per il tesseramento 2015, in primis Carinaro, Succivo e Teverola. Il tour de force di Mirabelli proseguirà domani (6 marzo) con una riunione con i segretari di sezione dei Comuni superiori a 15mila abitanti al voto alle amministrative di giugno. Poi il commissario farà tappa ad Aversa dove si vota per le primarie del centrosinistra. In lizza Marco Villano del Pd e Luigi Menditto dell’Udc.
Mario De Michele