I veleni della terra dei fuochi non sarebbero ancora emersi tutti. A dichiararlo è Nunzio Perrella, il boss che negli anni Ottanta ha portato la camorra nel business della monnezza. Intervistato in esclusiva dal giornalista Nello Trocchia per il Fatto Quotidiano, l’ex boss ha affermato che le aree interessate dallo sversamento illecito di riufiti tossici e non, non sarebbero ancora state sequestrate tutte. In particolare, Perrella, ha fatto riferimento ad un’area nella zona di Licola, a ridosso di numerose abitazioni, all’interno della quale sarebbero stati sversati rifiuti liquidi dell’Italsider. L’ex boss ha raccontato poi di un canalone pieno di rifiuti da lui stesso scaricati che dagli Astroni correrebbe fino a Pozzuoli. Si tratta di tutte zone che il pentito ha detto di aver più volte indicato agli inquirenti i quali, tuttavia, se ne sarebbero disinteressati. Ora Nunzio Perrella chiede di poter riparlare con i magistrati per raccontare tutto quello che sa. Chiede, però, anche di rientrare nel programma di protezione dal quale sembra sia uscito qualche mese fa. “Io sono disposto a parlare con i magistrati – ha dichiarato a “Il Fatto Quotidiano” – ma temo per la mia vita. Mi diano il cambio delle generalità, la protezione e finisca diversamente da come finì 20 anni fa quando raccontai per primo il sistema criminale e molti sono rimasti impuniti. Io denunciai tutto ma ho notato che alcuni soggetti sono stati coinvolti altri non sono stati ‘toccati’”.
Luca Leva