“Chiudere oggi sarebbe stata una sconfitta, io sono pagato per tenere aperta la Reggia. È la mentalità delle persone che deve cambiare. Nei giardini del Louvre queste cose non sarebbero mai successe”. Così il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, ha commentato i bagni e i tuffi dei ragazzini nelle vasche del parco che anche quest’anno si sono ripetuti. Numerosi ragazzini, dopo aver eluso il controllo dei due custodi e aver approfittato dell’assenza di pattuglie delle forze dell’ordine, che dopo le 14 si sono allontanate, hanno rimosso le transenne e sono saliti in cima alla cascata di Diana e Atteone dove hanno consumato l’ormai consueto rito del bagno. “Per noi venire alla Reggia il giovedì dopo Pasquetta vuol dire farsi il bagno nella cascata, che male c’è”, dice un ragazzino di 12 anni. Alcune decine di metri più giù i due custodi sono stanchi e sudati; da ore provano a fermare i ragazzi correndo dietro di loro e rischiando anche la propria incolumità. “Siamo in due – dice un addetto – non ce la facciamo a contrastare questo assalto. Forse oggi sarebbe stato meglio chiudere”.