Il pregiudicato Pasquale Zito venne ucciso in un agguato eseguito con chiare modalità camorristiche. Inoltre sarebbe imparentato con un esponente di spicco del clan D’Ausilio del quartiere Bagnoli.

Il minorenne arrestato oggi dalla Squadra Mobile di Napoli (coordinata dal primo dirigente Fausto Lamparelli) sarebbe invece figlio di una cugina di Alessandro Giannelli, boss emergente della zona di via Cavalleggeri, preso mentre stava tentando di allontanarsi dalla Campania. Proprio questi vincoli di parentela spinsero gli inquirenti, in un primo momento, a ipotizzare che l’omicidio potesse essere maturato nell’ambito di una guerra tra clan. Invece, ora, in base agli elementi raccolti, l’assassinio di Zito sarebbe riconducibile a motivi di gelosia scattati dopo il tentativo di approccio da parte della vittima nei confronti della fidanzatina del minorenne. Il sedicenne venne sottoposto dalla Polizia all’esame del guanto di paraffina, che diede esito positivo, la sera stessa dell’omicidio. Poi, durante il prosieguo delle indagini, malgrado il contesto omertoso, sono stati raccolti altri indizi ­ frutto di intercettazioni e dell’esame dei tabulati telefonici ­ che hanno rafforzato l’ipotesi del movente legato a ritorsioni per gelosia.

 

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