“La Giunta regionale ancora una volta si mostra poco attenta alle scadenze e, in fretta e furia, fa arrivare in Commissione Bilancio una proposta di delibera che il Consiglio dovrebbe approvare per una variazione legata al prospetto che riguarda la verifica dell’equilibrio tra entrate finali e spese finali da allegare al previsionale 2016-2018″. Lo dice Tommaso Malerba, capogruppo del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Bilancio che si è riunita oggi. “La deliberazione di Giunta del 7 giugno scorso – afferma – provvede ad apportare una variazione del bilancio regionale al quale occorre aggiungere, così come previsto dalla Legge di Stabilità nazionale 2016, un prospetto in allegato con il saldo del triennio. Solo che, in Commissione Bilancio, non è arrivata tutta la documentazione necessaria perché c’è la variazione, ma manca il prospetto che invece è richiesto dalla legge”. “Una mancanza non da poco perché, qualora questo prospetto dovesse richiedere una variazione di bilancio – aggiunge – occorre una legge regionale e non una deliberazione del Consiglio, cosa che è stata chiarita anche dalla Commissione Arconet del Ministero dell’Economia”. “Il decreto che obbliga la Regione ad adeguarsi e a presentare il prospetto di verifica dei vincoli di finanza pubblica – afferma Gennaro Saiello, consigliere del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Bilancio – è del 21 aprile scorso e indicava in 60 giorni il termine per farlo. Nonostante questo, ancora una volta la Regione si è ridotta all’ultimo minuto – prosegue – Ci troviamo a rincorrere delle scadenze quando invece avevamo due mesi per lavorare”. “Come se non bastasse siamo di fronte a una doppia forzatura – aggiunge – La prima viene dal Ministero ed è terminologica perché si parla di delibera di variazione. Una terminologia che va bene per un Comune e non per una Regione che per poter apportare variazioni al documento economico finanziario dovrebbe ricorrere a una legge. Lo stesso dicastero si è reso conto della difficoltà “. “Siamo contrari a questo modo di procedere – conclude Saiello – chiediamo che il testo torni indietro”.