Ha tenuto in braccio per pochi minuti il bambino che aveva appena partorito, giusto il tempo per dargli il nome di suo padre, Antonio, morto un anno fa. A soli 19 anni, Jessica Rita Spina non ha avuto il tempo di poter vivere fino in fondo la gioia di quella maternita’ perche’ e’ morta nell’ospedale di Crotone a distanza di sole 48 ore dal parto cesareo.
Dieci persone, tra medici ed infermieri dell’ospedale sono indagati. La Procura di Crotone ha deciso di sottoporre ad indagine tutti coloro che hanno avuto in cura la ragazza dal momento del suo ricovero e fino alla morte. Una undicesima posizione e’ al vaglio degli inquirenti. L’ipotesi di reato e’ di omicidio colposo. Il piccolo Antonio e’ stato dimesso dall’ospedale e portato a casa della nonna, Carolina Scigliano. Il neonato e’ stato accolto tra le lacrime e attimi di intensa commozione. Nell’abitazione della madre di Jessica Rita Spina si sono ritrovati i piu’ stretti familiari che, affranti dal dolore, hanno dato il benvenuto al piccolo. Il legale della famiglia Spina, l’avvocato Agata Speziale, ha evidenziato che ”c’e’ la volonta’ da parte di tutti i familiari di proteggere il bambino che ora si trova a dover affrontare la sua vita senza l’affetto della madre”. In casa di Carolina Scigliano c’e’ grande dolore ed allo stesso tempo anche un intenso attivismo per accudire il bimbo. Ad ogni vagito del piccolo Antonio il ricordo corre subito a Jessica e subito le lacrime iniziano a solcare il viso provato dei tanti familiari della diciannovenne morta. Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha intanto disposto un’ispezione urgente presso l’Ospedale di Crotone. La ragazza, alla quale mancavano tre settimane per completare i nove mesi di gravidanza, e’ giunta mercoledi’ scorso nell’ospedale di Crotone e, secondo i familiari, era ”in perfette condizioni di salute”. Dopo il parto la diciannovenne non riusciva a respirare ed urinare. I familiari hanno quindi piu’ volte sollecitato l’intervento di un medico che e’ arrivato, a loro dire, 24 ore dopo il primo malore. Quando lo pneumologo e’ intervenuto ha diagnosticato il ”collasso” di un polmone ed un blocco renale. La ragazza e’ stata quindi trasferita dal reparto di ginecologia in quello di rianimazione dove stamane e’ morta. Mentre la ragazza era ricoverata in rianimazione ha subito anche un arresto cardiaco ed i medici sono riusciti a rianimarla. L’agonia si e’ protratta fino a stamane quando la giovane e’ deceduta. Nell’ospedale di Crotone ci sono stati attimi di tensione tra i familiari di Jessica ed alcuni medici. La concitazione ha richiamato l’attenzione degli agenti della polizia di Stato ai quali i familiari della ragazza hanno presentato una denuncia. La notizia della morte di Jessica si e’ sparsa rapidamente a Crotone e nell’ospedale sono arrivati i compagni di scuola della ragazza. Mentre nell’obitorio le lacrime solcavano i volti di familiari ed amici di Jessica, dai reparti dell’ospedale si udivano i vagiti del piccolo Antonio che, quasi come se avesse saputo della morte della mamma, piangeva tra le braccia della nonna. Uno zio della diciannovenne, a nome di tutta la famiglia, ha chiesto che ”venga fatta piena luce su questo e’ accaduto. Noi vogliamo giustizia perche’ non e’ possibile che la cosa piu’ normale del mondo come un parto si trasformi in una tragedia”. Gli agenti della squadra mobile hanno sequestrato la cartella clinica ed hanno sentito tutti i sanitari e il personale paramedico che hanno avuto in cura la ragazza morta. Il direttore sanitario dell’ospedale di Crotone, Angelo Carcea, ha avviato subito una serie di accertamenti dai quali non ”sarebbero emerse responsabilita’ dirette dei sanitari che hanno avuto in carica la paziente”. Ulteriori approfondimenti verranno comunque effettuati da una apposita commissione d’inchiesta interna all’ospedale. Sulla vicenda di Crotone e’ intervenuto il senatore del Pd, Ignazio Marino, presidente della commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale, secondo il quale si tratta di ”uno stillicidio raggelante che deve finire”. Per il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari e disavanzi regionali, Leoluca Orlando, ancora una volta ”ci troviamo di fronte ad un parto finito in tragedia”. Orlando ha anche chiesto una relazione sul caso al Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. Intanto il Ministero della Salute ha preannunciato che sono di ”imminente pubblicazione le nuove linee guida sul taglio cesareo”.