”Come volevasi dimostrare anche oggi tutte le piu’ importanti compagnie petrolifere hanno aumentato come un sol uomo i prezzi della benzina e del gasolio.
Una situazione sempre piu’ intollerabile che fa registrare, dall’inizio dell’anno, aumenti di oltre l’11%, dei prezzi, in parte imposti dal Governo con l’aumento delle accise. Vale a dire oltre 6 miliardi di euro di maggiori oneri, in ragione d’anno, per le famiglie, i lavoratori, le imprese, il ‘sistema Italia’: una bastonata tre volte superiore alla recente manovra finanziaria”. Ad affermarlo in una nota e’ il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni. Di fronte a cio’, sottolinea Bonanni, ”a nulla puo’ valere la pretesa dei petrolieri di nascondersi, ancora una volta, dietro la foglia di fico dei mercati internazionali e delle quotazioni virtuali del cosiddetto ‘platt’s’, per giustificare i propri comportamenti e dimostrare una ‘verginita” che ormai in pochissimi sono disponibili a riconoscere loro”. La verita’, aggiunge il sindacalista, ”e’ che per le multinazionali del petrolio, integrate verticalmente e che mantengono sotto controllo il prodotto dall’estrazione alla distribuzione finale, la ‘quotazione internazionale’ e’ un dato puramente indicativo e virtuale, che consente per un verso le speculazioni finanziarie che hanno messo in ginocchio il mondo produttivo e, per l’altro, di rendere del tutto opache le dinamiche dei prezzi al consumo e dei veri margini industriali”.