BACOLI – “Scienza incerta e dubbi del consumatore, il caso degli organismi geneticamente modificati” è il titolo del volume edito da Slow Food che è stato presentato oggi presso la casina Vanvitelliana di Bacoli, alla presenza dei rappresentanti regionali e nazionali di Slow Food e docenti universitari. Alla presentazione ha partecipato anche il Presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, l’On. Pietro Foglia, il quale ha illustrato da un punto di vista normativo sia nazionale che regionale, la situazione in Italia degli OGM.
L’On. Foglia ha ricordato che nei mesi scorsi sono state presentate al Ministero svariate richieste di autorizzazione alla semina di mais (circa 350) da parte di aziende agricole di 6 regioni, ma di fatto, allo stato, secondo il Ministero stesso, non è possibile, alla luce delle norme sementiere nazionali (D.Lgs. 212/2001) procedere alla coltivazione di colture OGM. Attualmente, infatti, ha chiarito il Presidente Foglia, il nostro ordinamento prevede ai sensi dell’art. 1 comma 2 del citato D.Lgs 212, che la messa a coltura dei prodotti sementieri sia soggetta a una specifica autorizzazione (Rilasciata di concerto con Ministero Ambiente e con quello della Salute) tesa a garantire i prodotti sementieri tradizionali dal contatto con quelli OGM e, inoltre, che questi non arrechino danno biologico. “La vigenza di tale impianto normativo, comunque – ha precisato l’On. Pietro Foglia -, garantisce allo stato una persistente tutela per i consumatori, diversamente da quanto impropriamente ritengono coloro che sostengono una liberalizzazione di fatto della coltivazione di mais OGM in Italia per la mancata adozione dei piani di coesistenza regionale. I dati più recenti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, sui controlli sulla presenza di OGM nelle sementi di mais e soia, destinati alla campagna di semina 2010/2011 – ha evidenziato Foglia -, oltre a confermare l’efficacia di una rete istituzionale per lo svolgimento di tali campagne, confermano una bassa percentuale di positività per presenza di OGM”. Il Presidente Foglia è tornato più volte sul tema della sicurezza e sulla tutela dei consumatori, auspicando anche un maggiore investimento nel settore della ricerca pubblica: “Desidero ricordare – ha detto il Presidente della Commissione Agricoltura – che già dal 2001 la Regione Campania ha trattato il problema OGM con LR 15/2001 seppure limitando, nelle more di protocolli e normative comunitarie utili alla valutazione dell’impatto sulla salute umana e sull’ambiente, la somministrazione di prodotti contenenti OGM nelle attività di ristorazione collettiva, cioè mense scolastiche, ospedaliere e così via. Ciò non basta e dobbiamo fare di più. In tal senso – ha poi spiegato – l’Osservatorio regionale sulla sicurezza alimentare è una ulteriore opportunità per la difesa e la tutela dei consumatori di questa Regione”. Facendo riferimento, nel corso del suo intervento, all’incontro tra il leader di Slow Food, Carlo Petrini e Luciano Pignataro, responsabile Progetto Vino Slow Food, durante il quale si è discusso di vino, l’On. Foglia ha voluto esprimere una considerazione dedicata al comparto vitivinicolo: “A proposito di vino, auspichiamo una ripresa in sede comunitaria dell’iter per l’approvazione del regolamento sulla viticoltura biologica, che resta ancora priva di un riconoscimento a livello UE nonostante la crescita del settore anche nella nostra Regione”. L’On. Pietro Foglia ha, poi, richiamato le ormai note sentenze n. 183 del 2010 del Consiglio di Stato e la n. 5532 del 26 giugno scorso del Tar del Lazio: “Alla luce dei recenti pronunciamenti della giustizia amministrativa è necessario e non più procastinabile addivenire in tempi certi a una definizione condivisa con le Regioni, per la costruzione di una piattaforma normativa adeguata, orientata all’applicazione di regole di coesistenza tra coltivazione convenzionale, biologica e transegenica. Al contempo – ha puntualizzato il Presidente Foglia – non possiamo ignorare l’incombente problema della scarsità alimentare sul pianeta Terra, che impone nuove strategie di gestione del suolo avendo al centro gli interessi della produzione agricola per una nuova rivoluzione verde. Né dobbiamo dimenticare che lo sviluppo dell’attività agricola, attraverso il sostegno alle produzioni tipiche, per la Campania si traduce in occasioni per fare reddito. In tale prospettiva – ha concluso l’On. Pietro Foglia, facendosi promotore di una collaborazione attiva tra la Commissione Agricoltura e il movimento Slow Food – la Regione Campania, e con essa il Consiglio Regionale, è particolarmente attenta e sensibile e non verrà meno alle sue responsabilità”.