Il trasporto pubblico rappresenta uno strumento essenziale per l’accesso alla formazione degli studenti sia medi che universitari. Ad oggi però, la mobilità pubblica, è causa anche di esclusione dai processi formativi e di diseguaglianze, dovute ad un servizio sempre più ridotto e ai costi sempre più esorbitanti. In Campania secondo il rapporto “Pendolaria 2015” di Legambiente, in 5 anni, il taglio ai servizi ferroviari è stato di circa il 15%, mentre le tariffe hanno subito un aumento del 27,5%. A ciò si aggiunge un forte problema di collegamento tra aree interne del territorio regionale e luoghi della formazione, nonché l’assenza, all’interno delle stesse città, di collegamenti tra centro e periferia. “Il provvedimento preso dall’amministrazione “de Luca” – dichiara Mattia Papa, coordinatore dell’associazione studentesca Link Napoli -rappresenta un piccolo passo avanti, ma non risolve alcune criticità, come il paradosso che molti studenti pendolari restano esclusi dall’utilizzo del trasporto pubblico a causa dell’assenza di linee e di mezzi nei luoghi in cui vivono. Ci appare grave l’assenza, tra i beneficiari di questa misura, di tutti quei studenti universitari fuorisede che vivono le città e gli atenei campani, ma che sono residenti fuori regione, e di quelli che hanno più di 26 anni. Inoltre, riteniamo anacronistica la scelta di garantire la gratuità soltanto in relazione alla tratta casa-scuola/università, esclusivamente nei giorni feriali. Pensiamo che la formazione non avvenga soltanto nei luoghi formali adibiti a questa funzione, ma anche in quelli informali, come i tanti musei, biblioteche, siti archeologici, presenti sull’intero territoriale regionale. Infine, il previsto pagamento iniziale di 50€ per l’abbonamento, potrebbe essere particolarmente oneroso per quei soggetti particolarmente svantaggiati economicamente” “Di certo – ribadisce Matteo Zagaria di Link Fisciano – siamo ancora in presenza di un welfare studentesco che presenta non pochi elementi “escludenti”, come ad esempio la residenzialità, e si dimentica di alcune esigenze e bisogni fondamentali degli studenti come il diritto a vivere appieno la città sette giorni su sette, e ventiquattro ore su ventiquattro. Allo stesso modo i servizi sono ancora carenti, basti pensare ad alcune zone del salernitano, in cui operano ditte perlopiù private, non consorziate ad Unico, per le quali non è valida la gratuità dei trasporti. Chiediamo all’ amministrazione Regionale di coinvolgere maggiormente gli studenti nelle scelte che li riguardano, e proponiamo: l’estensione della gratuità dei trasporti a tutti gli studenti, a prescindere dalla regione di residenza; la possibilità di usufruire del trasporto gratuito su tutto il territorio regionale, a prescindere dalla tratta casa-scuola/università, anche nei giorni festivi; il miglioramento del servizio tra aree interne e poli universitari e scolastici, nonché l’aumento delle corse tra centro e periferia e nelle ore serali e notturne.” “Infine – conclude Gigi Cannavacciuolo, coordinatore Unione degli Studenti Campania – pensiamo che il Diritto allo Studio sia un argomento serio e che non debba esser trattato con sufficienza dal Governo Regionale. Il Diritto allo Studio non è un tema su cui poter fare speculazioni elettoralistiche. Non ci soddisfa il semplice mantenimento delle promesse fatte in campagna elettorale, ma vogliamo fondi strutturali, e non estemporanei, per garantire a tutti gli studenti e a tutte le studentesse della regione l’accesso gratuito all’istruzione, con tutte le azioni che servono per attuare ciò. Pensiamo alla Legge Regionale sul Diritto allo Studio approvata nel 2005 a seguito delle lotte studentesche sul territorio campano, una delle leggi sul Diritto allo Studio più avanzate d’Italia ma che non è mai stata finanziata. Pensiamo che questa legge abbia bisogno di una rivisitazione per ampliarla e migliorarla, e che vada realmente finanziata.”

 

 

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