«Dal 9 all’11 settembre, Casal di Principe è diventata un osservatorio privilegiato, per certi versi, unico, di un fenomeno di portata globale». Così Giovanni Allucci, amministratore delegato del consorzio Agrorinasce, si esprime sulla seconda edizione della Summer School Ucsi-Agrorinasce, appena conclusasi, e dedicata, quest’anno, al “Giornalismo investigativo al tempo del califfo”. La scuola, diretta da Luigi Ferraiuolo, è stata messa in piedi dall’Ucsi e da Agrorinasce, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Campania e la Fondazione POLIS e con il patrocinio della FNSI, della FISC e della Seconda Università di Napoli. Oltre 100 iscritti, provenienti da ogni angolo d’Italia; più di 30 relatori, tra cui analisti, esperti in geopolitica, inviati di guerra; 4 location coinvolte, tutti beni confiscati alla criminalità poi recuperati a uso sociale, pubblico e produttivo; 3 giorni di approfondimento, tra “lectio”, testimonianze, laboratori e visite guidate. «Sono soddisfatto – aggiunge Ferraiuolo – di come è stato gestito l’evento. Impeccabili gli ospiti, che hanno coinvolto e catturato la platea. Hanno offerto le loro conoscenze e la loro esperienza, con l’obiettivo di formare le penne di oggi e di domani, su una tematica così attuale. Ma se per il secondo anno consecutivo la Summer School si è rivelata un successo, lo devo anche alla macchina organizzata di Agrorinasce e alla straordinaria accoglienza ricevuta da Casal di Principe. Con queste premesse – conclude Ferraiuolo –, è già possibile pensare a una terza edizione». L’ultima mattinata di studi, domenica 11 settembre, si è conclusa nella parrocchia di San Nicola con l’incontro con don Franco Picone e la visita alla sacrestia dove fu ucciso, da sicari della camorra, don Peppe Diana. Rivolgendosi ai giornalisti e agli studenti, il sindaco Renato Natale li ha invitati a considerare quel luogo «non il posto in cui è morto don Peppe, ma dove è iniziata da rinascita di un popolo».