Casa Don Diana, bene confiscato alla camorra a Casal di Principe (Caserta) intitolato al prete ucciso nel 1994 dal clan dei Casalesi, già utilizzato per ospitare la mostra “La Luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe”, diventa “centro di prevenzione delle malattie oncologiche”. Il progetto, presentato oggi in occasione della Giornata mondiale della lotta contro il cancro, prevede screening periodici ed incontri sul tema ambiente-salute nella cosiddetta “Terra dei fuochi”, ed è promosso dal Comitato Don Diana con la Croce rossa italiana (comitato regionale e provinciale), la Rete di comunità e cittadinanza ed il Comune di Casal di Principe. Già oggi saranno inaugurate le attività del centro con lo screening del tumore al seno (visite eco guidate) dalle 14 alle 17. Le donne che richiederanno di entrare nel programma di prevenzione, saranno accolte da un’equipe medica e dai volontari della Croce rossa italiana di Teano e Casal di Principe. “Con il progetto di prevenzione delle malattie oncologiche – afferma Valerio Taglione, coordinatore del Comitato Don Diana – intendiamo offrire un servizio ai cittadini e al contempo stimolare in modo corale le istituzioni a fornire le giuste risposte”. “Con questo progetto – afferma Alfredo D’Andrea, Specialista in radiodiagnostica e dottore di ricerca in Oncologia applicata alle biotecnologie presso Facoltà di Medicina dell’Università degli studi ‘Vanvitelli’ – sarà tracciato un percorso da Teano, storico emblema dell’Unità d’Italia, a Casal Di Principe, simbolo della resistenza alla camorra, con lo scopo di consolidare il legame indissolubile tra legalità, sanità e volontariato”. I futuri appuntamenti includeranno screening per la prevenzione del cancro della prostata, della tiroide e della pelle.

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