La Grecia si prende altro tempo per trovare un accordo su riforme e tagli che le chiede l’Europa, ma contro la volonta’ di Bruxelles che oggi chiama il ‘time out’, e consapevole dello scetticismo dell’Eurozona e in primis della Merkel che non capisce ”a cosa le serva qualche altro giorno”. Ormai, fa capire l’Europa, per scongiurare il default non serve altro tempo ma una decisione netta di Atene che deve far ragionare i suoi partiti e chiudere l’accordo coi suoi creditori privati il prima possibile, perche’ non c’e’ piu’ una data limite, ”il limite e’ gia’ superato”.

”La Grecia ha gia’ superato la data limite che la Ue le aveva dato” sulla chiusura delle trattative con i creditori privati per la ristrutturazione del debito, ”un ritardo che non si puo’ ignorare”, ha detto oggi il portavoce del commissario Ue agli Affari economici Olli Rehn. Ormai ogni minuto e’ prezioso e comunque non si puo’ andare oltre il 13 febbraio, data in cui deve necessariamente partire lo ‘swap’ o ‘sostituzione’ dei titoli greci, per evitare il default il 20 marzo, quando andranno in scadenza 14,5 miliardi di bond. Entro il 13 febbraio deve dunque esserci l’accordo tra governo e troika su nuove riforme e tagli, l’accordo con i creditori privati sulle perdite dopo lo swap dei titoli, un Eurogruppo che approvi gli impegni e luce verde del Parlamento greco. Una tabella di marcia strettissima, che Atene continua ad allargare. Ma anche da Parigi oggi arriva uno scossone alla Grecia: deve ”prendersi le sue responsabilita’ votando le riforme su cui si e’ impegnata”, hanno detto oggi il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente Nicolas Sarkozy, che indicano agli amici greci anche la strada da seguire. La Grecia deve ”seguire l’esempio” del governo italiano di Mario Monti, che ha fatto dei ”progressi spettacolari” per rispondere alla crisi del debito. Da Merkel e Sarkozy, che definisce ”inaccettabile” l’eventuale fallimento di Atene, arriva anche l’auspicio che la Grecia metta in sicurezza, su un conto bloccato, gli interessi del suo debito. Intanto il premier Lucas Papademos continua la sua maratona di incontri dove ormai da giorni alterna, a ripetizione, riunioni tecniche con la troika Ue-Bce-Fmi e riunioni politiche con i leader dei partiti. Ma oggi, che avrebbe dovuto cercare di chiudere con tutti, ha invece visto solo la troika, con cui sono ancora aperti i nodi dell’abbassamento dei salari minimi, il taglio delle pensioni complementari, delle tredicesime e quattordicesime anche nel privato e quello delle privatizzazioni. Senza accordo, Ue-Bce-Fmi non daranno il via libera ai nuovi aiuti da 130 miliardi. L’incontro con i partiti e’ rimandato a domani, spostando di un altro giorno la soluzione. ”Non capsico a cosa le servano altri giorni, il tempo e’ essenziale, c’e’ molto in gioco per tutta l’Eurozona”, ha commentato la Merkel. E il nuovo sciopero generale domani ad Atene, non semplifichera’ le trattative.

 

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