NAPOLI – Sono arrivati in circa una cinquantina da Napoli e provincia per provare a realizzare il sogno di calcare un palcoscenico teatrale. Sono i ragazzi che oggi hanno affollato la sala del Teatro Trianon di Napoli per partecipare ai provini della commedia musicale di Velia Magno con Gianluca Capozzi,
musiche di Gianfranco Caliendo, ‘Gli angeli di Forcella’ in scena dal 19 al 22 aprile, nell’ambito della rassegna ‘Trianon music live’. Ragazzi e ragazze dai 16 ai 25 anni che, seppur visibilmente emozionati, non si sono tirati indietro quando, man mano che la mattinata scorreva, hanno sentito chiamare il loro numero. Messa l’emozione da parte, saliti sul palco, davanti ai selezionatori, hanno mostrato quanto sanno fare nel canto, nella recitazione e nel ballo. Molti i ragazzi alla prima esperienza e molti gli autodidatti, animati dalla passione per il mondo dello spettacolo. I ragazzi hanno dovuto esibirsi in canto, portando un brano in italiano e uno in napoletano, in recitazione e nel ballo, disciplina ‘meno amata e masticata’ dagli aspiranti artisti. Tra i brani eseguiti ha spopolato il repertorio tratto da ‘Scugnizzi’, ma non sono mancati ‘out sider’ che si sono cimentati in brani di Roberto Murolo, nel repertorio napoletano o in canzoni di Giusy Ferreri. Per la recitazione, si è spaziato da Gigi Proietti a monologhi di Ascanio Celestini a Viviani. Tra i ragazzi c’é chi suona a cerimonie, chi sta per laureasi in Giurisprudenza, chi ha “fatto palestra” facendo animazione nei villaggi turistici, ma anche chi ha già calcato un palcoscenico. Tra gli aspiranti artisti, anche una giovane coppia della provincia di Caserta. Ragazzi arrivati, accompagnati da amici per avere un po’ di sostegno e incoraggiamento, per mettersi in gioco e realizzare un sogno, dai comuni dell’hinterland napoletano, dalla città e dalla stessa Forcella, rione in cui è ambientato il musical. Ma ne ‘Gli angeli di Forcella’, il rione napoletano rappresenta, come spiegato dalla produzione, “un rione come tanti altri del Sud Italià. La storia è ambientata in un penitenziario negli anni Settanta, periodo in cui spopolava il contrabbando e iniziava a emergere il fenomeno della droga. A una nota attrice è affidato il compito di realizzare uno spettacolo che coinvolga detenuti e agenti di polizia penitenziaria per “avvicinare” questi due mondi distanti, ma fisicamente vicini. Tra i detenuti, c’é anche il protagonista, interpretato da Capozzi, che si trova in carcere perché suo malgrado coinvolto in una retata. Nello spettacolo, sarà, inoltre, ricordata Annalisa Durante, la giovane uccisa nel 2004 a Forcella durante una sparatoria tra esponenti di clan rivali. Un omaggio voluto perché Capozzi era tra gli artisti più amati dall’Angelo biondo di Forcella.