Dopo quasi cinque giorni di indagini, arriva una prima svolta nell’inchiesta della Procura dell’Aquila sullo stupro ai danni di una giovane studentessa laziale, avvenuto all’uscita della discoteca Guernica di Pizzoli (L’Aquila) nella notte tra sabato e domenica scorsi: i quattro giovani sospettati
fin dalla prima ora sono stati iscritti sul registro degli indagati. Secondo il sostituto David Mancini, i quattro sarebbero coinvolti, con ruoli diversi, nella violenza, che ha avuto conseguenze gravissime sulla studentessa, ancora ricoverata in stato di choc nel reparto di ginecologia dell’ospedale San Salvatore. Inquirenti ed investigatori attendono i risultati degli esami tecnici e genetici affidati al Ris di Roma, che dovrebbero arrivare nelle prossime ore: saranno forse decisivi per meglio comprendere quello che è effettivamente accaduto e per stabilire se la violenza sia stata di gruppo. Dei quattro giovani, tre – due campani e un aquilano – sono militari volontari, di stanza al 33/mo reggimento artiglieria Acqui; è, inoltre, indagata una ragazza, forse fidanzata del militare aquilano. La posizione più grave appare quella del giovane militare originario della provincia di Avellino, bloccato, con la camicia e una mano sporche di sangue, dal gestore del locale e dai buttafuori subito dopo che era stata notata, fuori dalla discoteca, la giovane studentessa svenuta in mezzo alla neve e insanguinata. Il militare era in macchina con i due commilitoni e con la giovane donna. Le deposizioni rese ai Carabinieri del comando provinciale dell’Aquila, guidati dal colonnello Savino Guarino, presentano parecchie contraddizioni e propongono circostante ritenute non vere. In particolare, il giovane militare sul quale gravano i maggiori sospetti ha prima negato e poi ammesso il rapporto sessuale, che, tuttavia – ha detto – era consenziente. Ancora da valutare la posizione dell’amica del cuore della studentessa, ascoltata ieri, che era andata via dalla discoteca un’ora prima. Tra le ipotesi al vaglio di Procura e Carabinieri, viste le gravi lesioni riportate dalla giovane studentessa, vi è quella secondo la quale potrebbe aver subito un rapporto sessuale ‘deviato’, forse anche di gruppo. Le condizioni fisiche della giovane continuano a migliorare, mentre quelle psicologiche restano precarie, tanto che gli inquirenti non hanno avuto ancora il consenso dei medici per ascoltarla. Dalle analisi di laboratorio è emerso che quando è arrivata in ospedale il suo tasso alcolemico era elevato, ma non si esclude che sia stata costretta a bere. Mentre le indagini continuano i tre giovani militari, tutti caporali, sono in caserma, dove svolgono le normali attività. Ieri, i vertici del reggimento hanno presentato alla procura della repubblica richiesta ufficiale per conoscere la posizione dei tre.