Il Consiglio di Stato ha ammesso circa cento studenti, perlopiù provenienti dalle province di Caserta e Napoli, ad iscriversi ai corsi di Medicina e Odontoiatria, cui erano stati esclusi pur dopo aver ottenuto il punteggio minimo per superare i test d’ingresso. Si tratta di un’ordinanza di natura cautelare, che ribalta la decisione di primo grado del Tar Lazio, che aveva respinto il ricorso presentato dagli studenti. Il Consiglio di Stato invece ha accolto la tesi dell’avvocato casertano Pasquale Marotta, che assiste gli studenti, e che aveva eccepito come i posti messi a concorso dagli Atenei fossero inferiori al reale fabbisogno; circostanza confermata anche dall’aumento per tali corsi di laurea di circa 1.600 posti complessivi nelle Università italiane, seppur dall’anno accademico 2019/2020. Gli studenti che hanno fatto ricorso avevano superato i test d’ingresso, acquisendo l’idoneità a finire nella graduatoria per l’accesso ai corsi di laurea; molti però sono stati esclusi una volta esauriti i posti disponibili nei vari Atenei, e si sono rivolti alla giustizia amministrativa ritenendo che le Università avessero sottostimato il numero di posti liberi. Il giudizio di merito dovrebbe tenersi dinanzi al Tar del Lazio nei primi mesi del 2020, quando molti studenti ricorrenti si saranno immatricolati e avranno iniziato a frequentare corsi e a sostenere esami; per loro, se anche dovesse arrivare una pronuncia sfavorevole, i diritti acquisiti, ovvero l’immatricolazione, non dovrebbero essere più toccati.