In Afghanistan cresce la rabbia della popolazione locale contro le forze della coalizione internazionale. Cinque manifestanti afghani sono morti nel corso delle proteste anti-Usa per il rogo di alcune copie del Corano avvenuto nella base americana di Bagram. E il governatore della provincia di Nangarhar ha denunciato che nove scolare sono rimaste ferite per errore da un attacco lanciato da un elicottero della Nato. Nelle proteste contro i roghi del Corano, tre persone hanno perso la vita nel distretto di Shinwar, nella provincia di Parwan, come riferito dal portavoce dell’amministrazione locale, Roshna Khalid.

“Le proteste sono diventate violente. Hanno attaccato la polizia con pietre. Negli scontri tra agenti e manifestanti, tre persone sono state uccise e altre 10 ferite”, ha spiegato Khalid. Altre due persone sono state uccise a Kabul e nella citta’ di Jalalabad. Nella capitale afghana la folla inferocita ha costretto l’ambasciata Usa alla chiusura; lo staff e’ rimasto bloccato all’interno. L’Isaf sta cercando invece di verificare le accuse lanciate dal governatore provinciale di Nangarhar, Ahmad Zia Abdulzai, secondo il quale i feriti nell’attacco dell’elicottero sono tutte scolare, quattro delle quali sono state gia’ dimesse dall’ospedale, mentre invece altre cinque sono ancora ricoverate. Al comando militare al momento “non risulta alcuna operazione” in quella zona.

 

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