In un’intervista rilasciata al quotidiano La Padania, l’ex ministro dell’interno Roberto Maroni replica alla sentenza della Corte dei diritti umani di Strasburgo: “Prima precisazione: la Corte dei diritti umani non è la Corte di giustizia europea…”. Quindi “ha una valenza politica. La Corte dei diritti umani,

così com`è, è ad uso e consumo del Consiglio d`Europa, che si esprime politicamente”. L’ex ministro ribadisce: “Io lo rifarei. Abbiamo agito nel pieno del diritto, della legalità, abbiamo salvato delle vite umane. Abbiamo impedito ai barconi dei trafficanti di uomini di partire dalla Libia, bloccando le partenze”. “Parto con una speranza, e cioè – aggiunge Maroni – che il Governo non arretri di un punto nella politica dei respingimenti e dei rimpatri”. Ma “questo è un Governo che sta smontando pezzo per pezzo le nostre politiche sulla legalità”. Poi sottolinea: “E’ tutto il sistema che fa muro: dal permesso di soggiorno e, prima ancora, dall`abolizione dell`aggravante del reato di immigrazione clandestina, e via via… fino alla sentenza sui campi nomadi del Consiglio di Stato che ha bocciato il piano che varai subito nel 2008”.

 

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