È scoppiata ormai la polemica sulle parole dell’avvocato 50enne di Napoli risultato positivo al Coronavirus, che ha raccontato di essere riuscito ad avere il test del tampone solo dopo aver minacciato la denuncia. Non si è fatta attendere la risposta dell’Asl. “I protocolli previsti sono stati eseguiti puntualmente e nel rispetto delle linee guida regionali, come risulta da atti formali”. Ad affermarlo è il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva. “Al paziente – aggiunge – è stata realizzata un’intervista (da parte del personale della competente unità operativa prevenzione collettiva) tesa a raccogliere tutti i particolari ancor prima che lo stesso risultasse positivo al test. L’intervista è stata redatta nel pomeriggio del 26 febbraio e la stessa riporta già con dettaglio i particolari degli spostamenti e dei contatti stretti. Alle ore 21,30 del 26 febbraio, a seguito di risultato prima positività comunicato dal Cotugno, l’Asl Napoli 1 Centro ha provveduto attraverso il personale dirigente dell’unità operativa di prevenzione collettiva del distretto sanitario competente, a contattare presso la sua abitazione il paziente alle ore 22,15 circa, il quale, a seguito della notizia riferitagli con estrema puntualità, ha anche fornito il cellulare per permettere l’attivazione del necessario programma di sorveglianza attiva”.