Dpcm cambiato nella notte, niente più riferimenti ai sindaci. In precedenza la dura reazione del sindaco di Napoli De Magistris. “Il Presidente del Consiglio ha annunciato che i Sindaci potranno adottare coprifuoco parziali, di vie e piazze, dalle 21. Conoscendo la sensibilità istituzionale del Presidente Conte e la coesione che deve caratterizzare questo difficilissimo periodo che vive la nostra Repubblica, non posso credere che si sia deliberatamente e dall’alto, senza consultare sul punto i sindaci d’Italia, scelto di scaricare su di noi una decisione non praticabile. L’effetto delle parole pronunciate dal Presidente del Consiglio davanti a milioni di italiane e italiani – proseguiva De Magistris – sarà quello di lasciare ancora una volta i sindaci con il cerino in mano. Provo amarezza, sconforto e delusione per uno Stato che non ha la sensibilità, la volontà e la lungimiranza di mettere al centro i suoi cittadini e chi li rappresenta, a mani nude, sul territorio, con poche risorse umane e spesso senza un euro. Dopo 9 mesi dallo scoppio della pandemia è un segno di debolezza e mancanza di lucidità dello Stato non riuscire a garantire il controllo del territorio e scaricarlo sui sindaci che spesso non hanno né personale, nè soldi, per pagare straordinari.
Presidente Conte – chiede de Magistris – corregga il tiro, faccia il generale che sta vicino ai soldati che combattono sulla prima linea con pochi viveri e poche armi e che cercano, ogni giorno, di arginare epidemia sociale, economica e lavorativa e contenere l’avanzata del contagio criminale “. E nella versione poi effettivamente presentata del Dpcm scompare il riferimento ai sindaci, anche se nell’annunciarlo il premier aveva fatto citato esplicitamente i sindaci. Nella versione in vigore il riferimento ai primi cittadini non c’è o non c’è più: “Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento – si legge nel testo in vigore – può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”.