Chi non conosce le norme elementari dell’amministrazione comunale come può pretendere di governare bene una città importante come Aversa? La domanda nasce spontanea dopo aver scoperto l’ennesima figuraccia – ormai non se ne contano più – della giunta guidata dal sindaco Alfonso Golia, pessimo primo cittadino al di là delle peggiori aspettative. In questo caso la protagonista della vicenda (direbbe il poeta “non so se il riso o la pietà prevale”) è Elena Caterino. L’assessore all’Ambiente, molto operativa nel periodo estivo nel consigliare agli abitanti dei condomini, tramite pregnanti note stampa, come si annientano le blatte, non ha dimostrato la stessa tenacia della battaglia contro i parassiti quando si è trattato di rispettare l’art. 82 del decreto legislativo 267/2000, riguardante l’indennità di carica dei componenti della giunta. Al momento della nomina, avvenuta lo scorso 4 aprile e imposta dal duo Marco Villano-Francesco Gatto, la Caterino aveva l’obbligo di legge di comunicare di essere dipendente pubblico. Per i lavoratori dipendenti infatti la normativa prevede il dimezzamento dell’indennità di carica. L’assessore, forse troppo presa dalla lotta alle blatte o forse ignorante in materia, ha omesso di dichiarare quello che è tutt’altro che un dettaglio. Se l’è ricordato, o qualcuno gliel’avrà fatto notare, con oltre 6 mesi di ritardo.
Infatti solo lo scorso 2 novembre ha regolarizzato la sua posizione, svelando il “segreto” di essere dipendente pubblico. La dottoressa Anna di Ronza, integerrimo e competente segretario comunale, nella qualità di dirigente ad interim dell’area Affari generali, dopo aver acquisito la comunicazione della Caterino ha immediatamente avviato la procedura per il recupero delle somme percepite in modo illegittimo dall’assessore. L’indennità di carica è stata rideterminata con il dimezzamento. E la componente dell’esecutivo dovrà versare al Comune 2.752,72 euro indebitamente intascati. Una figura di m… incredibile. Una cagata pazzesca, direbbe Fantozzi. Purtroppo per gli aversani non è un film comico. È la conferma dell’inadeguatezza di chi oggi governa la città. È la riprova che Alfonso Golia resterà nella storia come il peggior sindaco di Aversa. E difficilmente dopo di lui ci sarà qualcuno in grado di fare peggio.
ECCO IL PROVVEDIMENTO