Mai nome è stato più appropriato per un progetto. Il rosso del cuore che i ragazzi di “Casa della vita” hanno postato, con tanto entusiasmo, sul gruppo, dopo il primo incontro telematico, di inizio settimana, e parafrasando la canzone di Tiziano Ferro “Rosso relativo”, che i ragazzi amano tanto, abbiamo deciso di chiamare il progetto “Rosso interattivo”. L’associazione, che opera da circa un trentennio nell’agro aversano, si sforza di offrire uno spazio di socializzazione a persone con problemi motori e psichici. Si propone, inoltre, attraverso l’attuazione di centri di aggregazione di agevolare la socializzazione, l’integrazione e l’inclusione sociale di queste persone facendo emergere quanto più possibile delle abilità residue. L’associazione è nata per dare visibilità al problema esistenziale di ragazzi diversamente abili, con un’attenzione particolare per l’aspetto sociale e per le patologie medio lievi, che hanno meno voce e perciò più indifese e talvolta nemmeno riconosciute dalle istituzioni.
Oggi la missione si amplia nella necessità continua di nuovi indicatori e fonti educative per bambini, giovani e anziani del territorio, nel pieno rispetto dell’autostima dell’individuo e dei suoi bisogni di socializzazione. L’integrazione degli uni e degli altri è il motore della nostra associazione. Spesso isolati dalla loro condizione di disabilità, le persone diversamente abili e non fanno eccezione i nostri ragazzi, sono diventati ancora più soli durante questa pandemia. Da diversi mesi il Presidente di “Casa della vita”, Gennaro Capasso insieme al gruppo di coordinamento, ha a lungo pensato su come poter affrontare al meglio l’emergenza; a seguito della ripresa dei contagi e della generale situazione di emergenza in atto, con l’obiettivo di poter affrontare al meglio questa nuova fase pandemica, che si annuncia assai critica.
L’associazione, con grande sforzo di risorse, ha provveduto ad acquistare i tablet e PC necessari per incontri online, modalità già sperimentata nei mesi scorsi, attraverso gruppi social. E’ stato creato uno spazio interattivo, all’interno del quale i ragazzi e i loro genitori possono condividere i propri vissuti, le proprie difficoltà, le proprie emozioni, con l’obiettivo di svolgere una funzione di supporto, per quanto possibile, in questa nuova prova ed avendo già sperimentato l’importanza ed il valore di trovare dei momenti per condividere esperienze, preoccupazioni. “Casa della vita” ha perciò deciso di realizzare momenti di ascolto, sostegno/psicologico e attività varie dedicate ai circa trenta ragazzi e alle loro famiglie.