Dalla sua elezione a presidente del consiglio regionale della Campania ha navigato sott’acqua optando per un profilo istituzionale. Ora con le comunali alle porte e con un nuovo quadro politico nazionale Gennaro Oliviero mostra i denti aguzzi e gli occhi roteanti dello squalo. L’obiettivo è “azzannare” il Pd casertano. Come? Cambiare la governance del partito di Terra di Lavoro per plasmarlo a sua immagine e somiglianza. In mano ha molte carte da giocare il number one della lista dem. Sul piano politico-elettorale è reduce da un boom straordinario (oltre 20mila voti). Sul terreno istituzionale è la seconda carica della Regione griffata De Luca. Due aspetti che fanno da calamita per ottenere, almeno nelle intenzioni di Oliviero, una leadership incontrastata in provincia di Caserta. E per costruire una nuova casa democratica si deve partire dal cambio ai vertici. L’attuale segretario provinciale Emilio Cimmino non è l’uomo giusto al posto giusto. Troppo vicino alle posizioni di Stefano Graziano, primo dei non eletti alle regionali con quasi 18mila preferenze e acerrimo nemico del capo del parlamentino campano. All’ex sindaco di San Tammaro restano due opzioni: o fare un passo di lato o essere cacciato dall’assemblea degli iscritti, che numeri alla mano dovrebbe seguire le indicazioni di Oliviero.
A quanto pare Cimmino non è disposto a salire sul patibolo, né il presidente del consiglio regionale è propenso a inutili spargimenti di sangue. Da qui l’ipotesi di una terza via che vede sul piatto il sostegno al sindaco di Caserta Carlo Marino in corsa per il bis alle amministrative. Il piano di Oliviero prevede una triangolazione con al vertice alto Ubaldo Greco. È lui il prescelto per la guida del Pd casertano. Sia chiaro, un nome di alto profilo, già leader dei Ds di Terra di Lavoro e persona colta e di specchiata moralità. Dal canto suo Marino dovrebbe acconsentire all’ingresso in giunta di Gerardina Martino, candidata dem alle regionali, esperta di pubblica amministrazione e donna coriacea che ha dimostrato anche doti politiche durante la competizione elettorale. La Martino è stata sostenuta da Cimmino. E la sua nomina ad assessore potrebbe convincerlo a mollare la poltrona di segretario in attesa di un’altra collocazione. Dall’accordo tra Oliviero e Marino emergerebbero due clamorose novità interne al Pd, inimmaginabili fino a pochi giorni fa.
La prima riguarda il livello locale: Antonio Ciontoli si riappacificherebbe con il sindaco di Caserta, col quale più di una volta ha quasi fatto a botte in assise quando era consigliere. L’altro avvenimento impronosticabile sarebbe il nuovo posizionamento di Marino che si siederebbe sulle ginocchia di Oliviero dando l’estrema unzione a Graziano. Incredibile. Ma nemmeno tanto. Il sindaco di Caserta è politicamente anaffettivo. Cioè senza scrupoli. E poi che sarà mai che Ciontoli e Marino dagli schiaffi passassero a baci e abbracci. Il fine giustifica i mezzi, o no?