La disposizione del nuovo Dpcm del 2 marzo firmato dal presidente del consiglio dei ministri Mario Draghi prevede l’apertura degli spazi ludico- ricreativi. Quindi, secondo il decreto nazionale, è possibile svolgere attività ludiche con operatori evitando feste che creino assembramenti. Il problema sorge con l’ordinanza n. 8 firmata dal Presidente della Campania Vincenzo De Luca che obbliga la chiusura immediata di tutti i centri “al pari dei servizi educativi per l’infanzia”. L’aspetto contraddittorio è la risposta del governatore in merito all’articolo 43 del Dpcm che si riferisce però alle aree scolastiche non ludiche. I servizi dell’infanzia, quindi, sono considerati alla pari dei servizi scolastici anche se non godono degli ausili finanziari riservati alla scuola. Nella situazione attuale, sono emersi fattori ancora più spinosi che riguardano le APS – ossia, associazioni promozionali sociali, che nella giornata di oggi sono state costrette dalle forze dell’ordine alla chiusura immediata delle loro strutture. La motivazione della chiusura forzata riguarda le regole anti-Covid, in quanto si crea assembramento e queste organizzazioni vengono assimilate oggigiorno alle ludoteche. Tali sodalizi, senza scopo di lucro, offrono supporto a bambini che necessitano di assistenza e aiuti scolastici e che non hanno i mezzi adeguati perseguire le lezioni online. L’associazione di promozione sociale Eventart di Sant’Arpino, in provincia di Caserta, con un team di specialisti del settore, che opera con psicologhe ed educatori, durante il primo lockdown, hanno lavorato senza sosta fornendo sopporto alla comunità e soprattutto ai bambini con disturbi specifici di apprendimento (BES e DSA), oggi si chiedono come procedere e soprattutto chiedono ulteriori chiarimenti che riguardano la chiusura della loro struttura.
“Come si collegheranno i bambini alla didattica a distanza di domani, era necessario chiudere i nostri spazi?”, afferma Luigi Sorvillo, presidente dell’associazione. Che aggiunge: “Oggigiorno, in piena pandemia, le fasce più penalizzate restano sempre quelle riservate ai bambini, che non hanno ancora le conoscenze adeguate per apprendere tutto quello che stiamo vivendo. Questi bambini necessitano di aiuti e supporti materiali ma soprattutto umani. I genitori lavorano per intere giornate e non hanno le possibilità di seguire in modo adeguato i loro figli. Inoltre – prosegue Luigi Sorvillo – il nostro codice Ateco non rientra in quello delle ludoteche tanto additate da De Luca. È evidente che ci siano state pressioni dalle scuole private che fino ad oggi hanno agito indisturbate anche nel settore ludico ricreativo. Il nostro, è un ruolo assolutamente indispensabile al contrasto della dispersione scolastica. Non ci sono nuovi iscritti da prima dell’emergenza sanitaria, quindi la tracciabilità e il controllo è molto elevato. Ci siamo comportati sempre con il massimo rispetto delle regole anti-Covid e adesso non possiamo lasciare i bambini privi di assistenza. Siamo vicini alle famiglie che si trovano a dover gestire questo grave problema e chiediamo alle autorità locali, maggiore supporto e considerazione. Riteniamo – conclude il Presidente dell’associazione Eventart di Sant’Arpino – che non sia la chiusura di scuole, ludoteche e associazioni la soluzione, bensì misure di gestione e contenimento con regole più restrittive ed infine, invitiamo tutti, soprattutto gli adulti a prendere esempio dai bambini che in questo lungo anno hanno rispettato le regole. I bambini non possono avere ancora pazienza, devono correre, ridere, piangere e scoprire e lo devono fare subito, qui, adesso”.
Noemi Tavoletta