Il caso Sonia Battaglia, disperato appello dei figli: “Aiutateci, prima del vaccino mia madre era sanissima”

Disperato appello dei figli di Sonia Battaglia, la donna di 54 anni in coma dopo aver avuto una trombosi, a poca distanza dalla prima dose di vaccino AstraZeneca. Un appello che i figli hanno lanciato all’esterno dell’Ospedale del Mare, dove la donna è ricoverata e che vogliono circoli il più possibile. “Abbiamo bisogno di un aiuto di tutti affinché possano vederla tutti i dottori… vi prego aiutateci. Mia mamma – dice Raffaele Conte, mentre l’altro fratello interviene di tanto in tanto, -, è stata sempre sana come un pesce una settimana fa si è sottoposta al vaccino Astrazeneca (LOTTO ABV5811), data scadenza 30.06.2021, data somministrazione 1 Marzo 2021, ore 15.05. giorno seguente al vaccino stava bene tanto che è andata anche a lavorare. Due giorni dopo ha avuto la febbre, ma siamo stati rassicurati. Dal terzo giorno ha cominciato a rimettere di continuo, è arrivata l’ambulanza e le hanno messo una flebo. Mia mamma non riusciva a parlare, si addormentava mentre accennava qualche parola. Lo scorso 12 marzo, di sera, abbiamo richiamato l’ambulanza la quale dopo aver controllato i parametri vitali si è rifiutata di portarla in ospedale. mattina seguente mia mamma non riusciva nemmeno ad alzare la gamba! L’ho presa in braccio e portata in pronto soccorso (ospedale del mare Napoli) dove è stata ricoverata d’urgenza per emorragia celebrale ed è stata anche colpita da un durante ha avuto anche un infarto… Nel giro di due ore ha avuto una TROMBOSI MASSIMA che ha preso tutti gli organi del corpo, EMORRAGIA CELEBRALE e un occlusione dell’aorta causata da una placca. Non si può intervenire in nessun modo perché l’eparina aumenta ulteriormente l’emorragia al cervello! Io vi prego, vi supplico di intervenire così che si possano avere altri consulti medici, che portino alla luce questo veleno che vogliono iniettarci! Vi prego vi chiedo umilmente una mano c’è un intera famiglia distrutta e sei voi potete darci una mano ve ne saremmo eternamente grati”