Dopo un ritardo biblico e lo schiaffo di Progetto per Sant’Arpino i consiglieri di maggioranza del Pd si danno una mossa e iniziano a guardare al futuro con la necessaria concretezza. Nei prossimi giorni si terrà una tavola rotonda tra il sindaco Giuseppe Dell’Aversana, il suo vice Caterina Tizzano, gli assessori Giovanni D’Errico e Salvatore Lettera, il presidente del civico consesso Ivana Tinto e i membri dell’assise Elpidio Maisto e Pina Dreia. L’obiettivo è uscire dal guado nel quale loro stessi si sono cacciati. A riunire i cavalieri sarà Re Artù-Elpidio Del Prete che, un po’ per colpa dei tentennamenti del primo cittadino, un po’ per responsabilità proprie, si è reso conto della necessità di rompere gli indugi per non correre il serio rischio di restare troppo attardati nella composizione della lista alle comunali di ottobre. Gli avversari hanno già ufficializzato i candidati sindaco. Eugenio Di Santo è in campo da tempo. Iolanda Boerio è di fresca investitura da parte del Terzo Polo. Quelli che sulla carta avrebbero dovuto avere meno problemi di schieramento, cioè i componenti della maggioranza, finora non hanno ancora indicato il nome del leader. La pietra di inciampo è Dell’Aversana. Non vuole ricandidarsi. Almeno così dice. Sarà vero?

Elpidio Del Prete in mare per schiarirsi le idee (chierica inconfondibile)

Spetta a lui affermarlo ufficialmente per consentire alla squadra di governo di attrezzarsi in vista del voto. Il sindaco ha il dovere politico e morale di spiegare una volta per tutte quali sono le sue intenzioni. La sua riluttanza mira a una sollecitazione plebiscitaria (ma improbabile) della sua coalizione o davvero vuole togliersi dai giochi? In maggioranza non c’è grande entusiasmo attorno al suo nome. Solo la fedelissima Tinto e il secolare D’Errico spingono veramente per Dell’Aversana. Addirittura gli assessore Loredana Di Monte e Gennaro Capasso e il consigliere Ernesto Di Serio tramano per Elpidio Iorio, dominus di Pulcinellamente e di Colibrì (peggio che andar di notte). Una cosa è certa. C’è vita nell’universo oltre Dell’Aversana. Volente o nolente deve capirlo anche il buon Peppino. Anzi, un leader vero è ancora più presente e svolge il suo ruolo fino in fondo soprattutto quando non è in corsa in prima persona. Per i cavalieri del Pd l’impresa da compiere quanto prima è sfilare dalla roccia la spada per spianare la strada al nome del candidato sindaco. L’erede naturale di Dell’Aversana (non a caso è il suo vice) è Caterina Tizzano. Donna coriacea con una dote di voti molto cospicua e con esperienza amministrativa. Unico limite proprio Re Artù-Del Prete. Che, ahilei, è suo marito. Ma la Tizzano è abbastanza combattiva da disarmare anche il consorte. Il futuro del vicesindaco dipende da cosa vuole fare da grande Dell’Aversana. Un capo politico conduce in porto la nave in burrasca e solo dopo va sotto coperta. Lo farà? Staremo a vedere.

Salvarore Lettera, Katia Zullo e Marco De Rosa

Ha invece le idee chiarissime l’assessore Lettera. Pieno appoggio a Tizzano ma solo se non si perde altro tempo prezioso. Qualora si dovesse traccheggiare pronta un raggruppamento capeggiato dallo stesso Lettera. Nel frattempo l’esponente dell’esecutivo, sicuramente il migliore sul piano amministrativo in questi 5 anni, ha aggregato attorno a sé un gruppo consistente. Si chiama “Giovani Menti”. Ed è composto, tra gli altri, da nomi di spessore come quello di Katia Zullo, figlia dell’ex sindaco Aldo Zullo, Imma Possente, Marco De Rosa, Veronica Fusco, Angelo Orefice, e Mimmo Moccia. Tra gli esponenti di spicco figura anche l’avvocato Andrea Lampitelli. E già scaldano i motori altri esponenti di spessore della società civile e del mondo cattolico. In ambito Pd non vanno dimenticati Mimmo Iovinella e Speranza Belardo. I due democrat sono all’opposizione ma se Dell’Aversana si toglie finalmente dalle scatole potrebbero sedersi alla tavola rotonda di Re Artù-Del Prete senza disdegnare l’appoggio alla Tizzano. In quel caso sarebbero dolori per il Terzo Polo. Progetto per Sant’Arpino potrebbe perdere qualche ulteriore pezzo. E non servirebbero documenti in politichese per mantenere coeso il gruppo già di per sé frastagliato. Insomma, il Pd può recuperare il terreno perso. Sempre che Dell’Aversana non giochi a Tressette con morto. Che sarebbe lui stesso.  

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