Comincia a delinearsi il quadro politico in vista delle elezioni comunali di Orta di Atella del 7 novembre. La tornata “speciale” è stata fissata al termine del commissariamento straordinario per due anni del Comune per infiltrazioni camorristiche, scattato il 6 novembre del 2019 con conseguente scioglimento del consiglio. A poco più di 10 giorni dalla presentazione delle liste sta prendendo forma un raggruppamento centrista che molto probabilmente sarà capeggiato da Domenico Damiano, già consigliere comunale di opposizione. Tra i suoi supporter figurano l’ex assessore Giovanni Sorvillo e esponenti, anche a sorpresa, delle passate amministrazioni. A sostegno di Damiano potrebbero nascere 2-3 liste. Un altro papabile aspirante primo cittadino è Angelo Cervone. L’ex dirigente del partito socialista verrà quasi certamente sostenuto da Agorà, Iv e Ortesi uniti, capitanati rispettivamente da Rocco Russo, dal duo Eleonora Misso-Franco Fiorillo e da Arturo Vislino. Lo schieramento civico-politico ha lanciato un appello alla “pace sociale”. “Bisogna coinvolgere chi ha a cuore le sorti del paese escludendo chi ha come unico obiettivo l’interesse personale e lo spasmodico desiderio di abbattere l’avversario politico”, fanno sapere i rappresentati del raggruppamento. Che aggiungono: “C’è bisogno di un patto sociale con i cittadini, ai quali non si possono più raccontare bugie trasformate in magia. Per uscire dal baratro ognuno dovrà fare la propria parte”. Molto attivo in questa fase anche il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Russo. L’ex grillino si sta adoperando per presentare una lista. Giochi fatti sul versante del centrosinistra. È infatti ufficiale la candidatura a sindaco di Vincenzo Gaudino. Dopo le comunali del 2018 l’apprezzato avvocato ritenterà la scalata al municipio. Sarà appoggiato dalla parte del Pd che si rivede in Gianfranco Piccirillo, dal Psi di Espedito Ziello, dai Riformisti e Democratici di Mario Vozza, dal gruppo che si rivede nelle posizioni del senatore Fabio Di Micco (ex 5 Stelle), e a sorpresa da Città Visibile che in un primo momento aveva puntato, come nelle ultime amministrative su Vincenzo Tosti. Fino a poco tempo fa infatti sarebbe stato impensabile immaginare che il collettivo politico-culturale, da sempre fortemente identitario, potesse andare a ruota dei partiti di centrosinistra, in particolare del Pd. Piccirillo, attore di primissimo piano dell’era Brancaccio, è riuscito nell’impresa di “sdoganarli”. Complimenti. È il passo dei tempi. È la conferma che al peggio non c’è mai fine.

Mario De Michele    

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