Smart working anche per i lavoratori a casa. L’Anseb, Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto, esprime soddisfazione per l’importante chiarificazione che il Protocollo sul lavoro agile firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalle parti sociali apporta per il comparto. Con il Protocollo, valevole per il settore privato, si dà ragione a tutti coloro che hanno sostenuto, soprattutto durante la pandemia, la piena parità di trattamento tra lavoratore in presenza e smartworker: premi di risultato, percorsi di carriera, iniziative formative, welfare aziendale e benefit derivanti dalla contrattazione collettiva e dalla bilateralità sono riconosciuti senza alcuna discriminazione a tutti i lavoratori, indipendentemente dalle modalità con le quali è svolta la loro attività. I buoni pasto riconosciuti dalla giurisprudenza come benefit contrattualizzabili rientrano pertanto nelle fattispecie richiamate all’art. 9 del Protocollo, che conferma il significato dell’articolo 20 della legge 81/2017 come da sempre interpretato da ANSEB: “trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato” vuole dire nessuna discriminazione del lavoratore a distanza rispetto a quello in presenza anche rispetto ai benefit di welfare. Per il mercato dei buoni pasto e del welfare aziendale, questa chiarificazione giunge proprio nel momento in cui gran parte delle imprese private si avvia verso una nuova gestione delle presenze in azienda con modalità “ibride” di esecuzione del rapporto di lavoro– alcuni giorni in presenza e altri a distanza. Siamo così riusciti a rifuggire il paradosso per cui il giorno in presenza il lavoratore percepisce un benefit, mentre nel giorno lavorativo a distanza il premio di risultato o il buono pasto non risultano disponibili. Un ricorso sempre maggiore allo smartworking può avere, anche nel lungo periodo, un impatto positivo sulla conciliazione dei tempi di lavoro e di cura delle famiglie e sulla situazione ambientale dei centri urbani più popolosi. È importante, quindi, evitare qualsiasi disincentivazione all’utilizzo di questa modalità di esecuzione del rapporto di lavoro, riconoscendo ai lavoratori agili anche tutti i benefit accessori riconosciuti ai lavoratori in presenza.