Una triste realtà, quella delle donne continuano in larga misura a rappresentare, nonostante i progressi di questi anni, ad essere la parte della nostra società che continua a subire i danni ed i disagi derivanti dal precariato, dalla disoccupazione, dalle disparità di carriera e di retribuzione (anche a fronte di uguale lavoro), dalla mancanza dei servizi assistenziali, dalla carenza di strutture a supporto della famiglia e dei bambini. Persiste, inoltre, il dato della loro ancora esigua presenza nelle Istituzioni e nei luoghi decisionali. Il 16 ottobre 2021, il Consiglio Regionale della Campania raggiunge un primato: approva all’unanimità la proposta di legge sulla parità salariale uomo-donna. Segno di grande un grande passo in avanti sul piano culturale. Voluta fortemente dalla vice presidente del Consiglio Regionale, Loredana Raia. «Sono contenta del primato della regione Campania e sono felice che il Parlamento abbia legiferato su questa materia. Certo, c’è il rammarico che il nostro paese abbia ancora necessità di legiferare su questi temi ma l’importante però è avere la consapevolezza, la necessità di insistere su alcune tematiche come quella della parità di e in particola quella salariale. Il dato è sotto gli occhi di tutti tra donne e uomini lavorativamente parlando la busta paga delle donne ha sempre pesato meno di quella degli uomini». La Regione Campania è intervenuta con una norma specifica che non si è limitata soltanto alla parità salariale e quindi all’aggiustamento di quella che si riteneva una stortura ma sono state introdotte delle incentivazioni all’occupazione, all’imprenditoria femminile con delle misure ad hoc. In particolar modo in Campania è stato dedicato uno spazio alle donne vittime di violenza all’art.10 della legge 17 è stata prevista una premialità per le aziende che assumeranno donne vittime di violenza. Chi parteciperà al bando potrà ricevere un contributo pari all’IRAP che versano le stesse aziende.
Chiaramente, ci vorrà del tempo per la realizzazione di tutto questo ma sembra essere in dirittura d’arrivo: «Insieme vogliamo fare bene e presto, -ha dichiarato la vicepresidente,- c’è stato un impegno corale del Consiglio della Regione Campania. E’ vero che la proposta viene fatta dai banchi del consiglio e da chi lo rappresenta al femminile ma vedere la condivisione di tutte le colleghe e colleghi è stato motivo di grande soddisfazione». In mattina in Sala Nassiriya presso il Consiglio Regionale della Campania c’è un dibattito promosso dalla Consulta regionale femminile sul tema “Disuguaglianze e discriminazioni di genere: ripartiamo dalla parità salariale tra i sessi, dal sostegno all’imprenditoria femminile e dalla valorizzazione delle competenze delle donne”. Il convegno è stato introdotto dai saluti della presidente della Consulta femminile, Simona Ricciardelli , subito dopo, c’è stato l’intervento della Legacoop Campania, Anna Ceprano: «Quando abbiamo pensato a questo convegno, la legge regionale e quella nazionale erano ancora in discussione e il nostro intento era quello di rafforzare questa volontà perché da imprese cooperative riteniamo una battaglia di civiltà la necessità improrogabile di uniformare la condizione di donne e uomini, ad ogni livello, perché questo può portare miglioramenti sia sotto il profilo economico, che etico e morale».
Hanno partecipato a questa iniziativa anche le alunne e gli alunni del liceo di Bassi di Sant’Antimo. «La parità di genere, si deve affermare come fatto culturale sin dalle scuole -ha spiegato, la Consigliera del Presidente della Regione Campania per le Pari Opportunità, Rosetta D’Amelio-, la parità di genere, significa anche lottare seriamente contro la violenza sulle donne. Perché sappiamo benissimo che i dati ci dicono che nonostante le tantissime leggi, in questo nostro paese ogni tre giorni una donna viene ammazzata dal marito, dal figlio. Quindi, – ha contunuato-, noi abbiamo bisogno di di formare le nuove generazioni alla cultura della parità». Purtroppo, oggi, le donne sono ancora lontane dal raggiungimento dell’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro e si ritrovano spesso ad essere intrappolate in lavoro poco qualificati e retribuite in maniera inferiore rispetto agli uomini:
«E’ bene che le realtà economiche, così, come i lavoratori e le lavoratrici soprattutto conoscano l’opportunità che viene data da queste norme, per far valere un loro diritto. Cioè, quello di essere pagate a parità di mansione salario come gli uomini. – ha spiegato l’On. Chiara Gribaudo, relatrice della legge nazionale sulla parità salariale-. Bisogna creare le opportunità, affinché, le donne entrano nel mercato del lavoro e possano rimanerci. Le donne, nel nostro paese, fanno fatica a rimanerci dopo la gravidanza. Per questo bisogna mettere in campo più misure per evitare quella che ripeto è una vera e propria disuguaglianza è una vera propria vulnus democratico nel nostro paese». Nonostante tutto, assistiamo a situazioni incredibili e il fatto che la Regione Campania abbia fatto una legge sul differenziale salariale insieme a due altre regioni come Lazio e Puglia e che nello stesso tempo ci sia finalmente una norma nazionale e un buon messaggio.