Parte la corsa ad utilizzare il superbonus 110% e le altre agevolazioni legate alla casa, confermate nella legge di Bilancio che entro fine anno sarà approvata definitivamente dalla Camera. Per quanto riguarda la più vantaggiosa, sono stati rimossi ostacoli e penalizzazioni che ne limitavano l’utilizzo, offrendo ai contribuenti una proroga piena per due anni. Ma da una parte il crescente allarme per l’effetto “bolla” con l’aumento dei prezzi segnalato dallo stesso Mario Draghi, dall’altra le preoccupazioni del ministero dell’Economia per la sostenibilità economica della misura (oltre che per le truffe sui crediti fiscali) spingono a pensare che difficilmente ci saranno ulteriori ampliamenti temporali della misura. Si apre così una finestra temporale di due anni all’interno della quale sarà possibile sfruttare in pieno il beneficio del 110%. Questa possibilità riguarda in particolare i condomini (per le parti comuni e per i singoli appartamenti) e i proprietari o comproprietari di edifici con un numero di unità immobiliari da due a quattro: nel 2024 la percentuale scenderà al 70% e nel 2025 al 65. L’agevolazione varrà sia per i lavori “trainanti” (isolamento termico, climatizzazione etc.) sia “trainati” (altri interventi di efficienza energetica). Nel caso di edifici unifamiliari, le villette, c’è un altro motivo per accelerare: alla fine il beneficio spetterà senza vincoli di Isee ma sarà necessario aver completato il 30% dei lavori entro il prossimo 30 giugno. Inoltre è stata anche cancellata la distinzione tra abitazione principale e altre nelle quali il proprietario non risiede.

Nel testo della legge di Bilancio è stato trasferito il decreto legge approvato in precedenza e già entrato in vigore che prevede una serie di controlli finalizzati a evitare comportamenti fraudolenti da parte di chi fruisce del superbonus o di altri bonus, in particolare in caso di cessione del credito. In particolare sono richiesti per questi interventi asseverazione e visto di conformità. Questo vincolo non riguarda però gli interventi fino a 10 mila euro; inoltre le spese per le pratiche di asseverazione saranno a loro volta detraibili. L’installazione di impianti fotovoltaici era considerata finora un intervento “trainato” da quelli ammissibili al superbonus 110 per cento, sia finalizzato all’efficienza energetica che alla prevenzione anti-sismica. La legge di Bilancio conferma questa opzione legando le scadenze temporali a quelle relative all’intervento principale e dunque di fatto prorogandola. C’è uno specifico ammontare complessivo massimo di spesa per il fotovoltaico, fissato a 48 mila euro con un ulteriore limite di 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale. Nelle zone colpite dai vari terremoti a partire da quello del 2009 dell’Aquila sarò possibile sfruttare senza limitazioni fino a fine 2025 il superbonus 110 per cento nella versione riservata agli interventi di ricostruzione, che potranno riguardare sia i condomini sia gli edifici uni e bifamiliari. La detrazione sarà piena in tutti e quattro gli anni. Dunque oltre al sisma abruzzese di dodici anni fa sono inclusi anche quelli che si sono verificati in Emilia nel 2012 e gli eventi che tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 hanno interessato ben quattro Regioni dell’Italia centrale.

Il bonus facciate è confermato per un anno, ma con percentuale di detrazione ridotta. L’agevolazione spetta per interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. I lavori possono riguardare strutture opache, balconi, ornamenti o fregi. Gli edifici devono però trovarsi nelle zone A e B, così come definite dal decreto ministeriale 1444 del 1968. I proprietari potevano sfruttare finora una detrazione del 90 per cento, che per il 2022 viene ridotta al 60. Per il 2022 una nuova specifica detrazione è stata introdotta per le spese finalizzate alla rimozione delle barriere architettoniche negli edifici, come ad esempio l’installazione di ascensori o montacarichi o anche per interventi di automazione. La percentuale di detrazione sarà del 75 per cento con tetti di spesa differenziati: 50 mila euro per gli edifici unifamiliari, 40 mila euro (moltiplicati per il numero degli appartamenti) per quelli da due a otto unità immobiliari, 30 mila ad appartamento per gli edifici con più di otto unità immobiliari. Viene confermato anche per il 2022 il “bonus mobili” ovvero la detrazione del 50 per cento per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici i di classe non inferiore alla A+ (A o superiore per i forni e lavasciuga), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione, per la quale si è già percepita specifica la detrazione. L’entità della spesa massima ammessa al beneficio sarà di 10 mila euro per il 2022 (quindi se ne potranno detrarre al massimo 5 mila) mentre nei due anni successivi l’importo scenderà a 5 mila euro. Confermato fino al 2024 anche il cosiddetto “bonus verde”.

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