L’utilizzo della mascherina chirurgica, e ancora di più della ffp2, è «un eccellente strumento di protezione, abbattendo il rischio di contagio che diventa trascurabile già a brevi distanze (circa 1 metro), indipendentemente dalle condizioni ambientali o dall’evento respiratorio considerato». È la conclusione dello studio condotto da un team internazionale di ricerca delle università di Padova, Udine, Vienna e Chalmers (Svezia), che evidenza inoltre come «senza mascherina le goccioline infette emesse quando si parla possono raggiungere la distanza di poco più di 1 metro, mentre starnutendo arrivano fino 7 metri in condizioni di elevata umidità e un colpo di tosse con media carica virale può avere un alto rischio di contagio entro i 2 metri». Virologi ed esperti concordano sull’uso delle mascherine per arginare la pandemia e tra le misure introdotte dal governo Draghi in materia di Covid c’è anche l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale. In alcuni casi sono obbligatorie le ffp2 (per le quali è stato raggiunto un accordo per il prezzo calmierato di 75 centesimi), in altri sono sufficienti le chirurgiche: ecco quando e quali sono le differenze. Le mascherine chirurgiche bloccano almeno il 95% dei virus in uscita, ma proteggono solo al 20% da quelli in entrata. Sono ritenute utili per contenere la trasmissione del virus se vengono indossate da tutte le persone che entrano in contatto l’una con l’altra. La loro capacità filtrante funziona infatti soprattutto verso l’esterno: se si è positivi al Covid-19 e si indossa il dispositivo, gli altri sono protetti dal contagio; se si indossa una mascherina chirurgica e si viene in contatto con una persona positiva che non la indossa, il livello di protezione fornito è basso. FFP2 Le mascherine ffp2 sono invece ritenute dalla comunità scientifica come più efficaci contro la trasmissione del coronavirus, grazie al loro alto potere filtrante sia in entrata che in uscita, che si aggira intorno al 90% in entrambi i casi. Secondo uno studio dell’istituto tedesco Max Planck, se due persone – di cui una positiva al Covid e una negativa non vaccinata – entrano in contatto a distanza di tre metri l’una dall’altra, in meno di cinque minuti la persona non immunizzata ha alte probabilità di venire infettata. Se entrambe le persone indossano però una mascherina ffp2 ben aderente al volto, il rischio di trasmissione del virus si riduce fino allo 0,1%.
All’aperto è sufficiente utilizzare la mascherina chirurgica. Lo stesso a scuola, da parte degli studenti, e in alcuni ambienti chiusi, come al ristorante o al supermercato. In altri luoghi, con il decreto del 23 dicembre 2021, è diventata obbligatoria la mascherina ffp2 fino al termine dello stato di emergenza, attualmente fissato al 31 marzo. Ecco dove: su tutti i mezzi di trasporto, per accedere a spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso o all’aperto nelle sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali assimilati, eventi e competizioni sportive che si svolgono al chiuso o all’aperto. E’ obbligatoria la ffp2 anche su funivie, cabinovie e seggiovie quando nell’impianto ci sono le cupole paravento. Più articolato l’uso delle ffp2 nelle scuole, dove è cominciata la distribuzione. Sono destinate al personale «preposto alle attività scolastiche e didattiche nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, dove sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie». Alle medie e superiori, in presenza di un caso di positività nella classe, la didattica prosegue in presenza, con l’obbligo per gli studenti di indossare mascherine ffp2 almeno per 10 giorni. Dai due positivi in classe in poi «le misure previste sono differenziate in funzione dello stato vaccinale». E dunque: gli studenti che hanno concluso il ciclo vaccinale primario, che siano guariti da meno di 120 giorni o che abbiano ricevuto la dose di richiamo, potranno proseguire in presenza con l’obbligo di indossare ffp2 per almeno 10 giorni.
eri, venerdì 14 gennaio, la conduttrice Serena Bortone è apparsa in televisione con il viso protetto da una mascherina ffp2. Nel corso della puntata di “Oggi è un altro giorno” ha spiegato i motivi di questa decisione: «Sono stata a contatto con una persona positiva, che comunque indossava i dispositivi di sicurezza. Ma per un’estrema cautela della Rai abbiamo le mascherine ffp2 e quindi mi vedrete così». Anche Jessica Morlacchi, ospite fissa del programma, indossa la mascherina perché il suo fidanzato è risultato positivo al Covid. La cantante ha ricevuto la terza dose di vaccino da una decina di giorni perciò, in base alle nuove regole, può uscire indossando la ffp2. Tra le nuove regole (con mascherina ffp2) da seguire per chi è entrato in contatto con una persona positiva al Covid c’è anche la cosiddetta auto sorveglianza. Infatti, con il decreto legge del 30 dicembre 2021, il governo ha sospeso l’obbligo di quarantena per tutte le persone vaccinate o guarite da meno di quattro mesi e per chi ha ricevuto la terza dose o booster. Per loro è prevista invece un’auto diagnosi del proprio stato di salute e l’obbligo di indossare le mascherine ffp2 per i dieci giorni successivi al contatto diretto con una persona positiva.