Esistono almeno otto sintomi che indicano che la variante Omicron potrebbe aver colpito e che non vanno assolutamente sottovalutati. Gli infetti ufficiali in Italia sono oltre 2 milioni, ma potrebbero essere di più. Come sapere se la variante ci ha contagiato? Lo spiega uno studio sudafricano, portato avanti su 78.000 casi di contagi dovuti a Omicron. Gli otto campanelli d’allarme sono: mal di gola, mal di schiena nella zona lombare, il naso che cola e la congestione, mal di testa, la stanchezza, gli starnuti, la sudorazione notturna e i dolori muscolari. Inizialmente i sintomi che venivano associati a Omicron erano soprattutto il mal di gola, la congestione nasale, la tosse secca e il mal di schiena. Ora l’orientamento degli studiosi di tutto il mondo sembra essersi spostato. L’ultima variante non è più una novità e le varie ricerche hanno fornito un quadro più chiaro sulla questione. Tra le novità c’è senza dubbio la sudorazione notturna. Invece, secondo quanto riportato dal “The Sun”, i medici sembrano convergere sul naso che cola e i dolori muscolari. Alcuni dei sintomi noti più vecchi non sembrano essere presenti tanto con la nuova variante. Tra questi la perdita dell’olfatto e del gusto viene segnalata meno spesso in relazione a Omicron. Anche la febbre è meno comune, ma è pur sempre un sintomo. Omicron è da tempo la variante predominante nel mondo, ma non l’unica. I sintomi sopra elencati non sono gli unici ai quali prestare attenzione. La diarrea, così come la confusione, la perdita di appetito, le eruzioni cutanee e gli occhi irritati sono alcuni dei sintomi rivelatori del Covid, riconosciuti anche dall’OMS.