L’ottava sezione penale del tribunale di Roma ha assolto dall’accusa di induzione indebita «per non aver commesso il fatto» il giudice di Napoli Anna Scognamiglio nel processo dopo l’inchiesta sulle presunte pressioni esercitate per ottenere una nomina nella sanità campana. Condannati invece a un anno e mezzo l’ex marito Guglielmo Manna e altri tre imputati per traffico di influenze. L’inchiesta era stata coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, con i pm Corrado Fasanelli e Giorgio Orano. Nel corso del processo era stato sentito in aula come testimone anche il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, la cui posizione era già stata archiviata. De Luca aveva ribadito di non aver mai conosciuto né Manna né Scognamiglio, che era stata giudice relatore di due procedure legate all’applicazione della legge Severino nei confronti del presidente della Regione. Nel 2017 nell’ambito della stessa inchiesta Nello Mastursi, ex capo della segreteria del governatore campano, era stato condannato a un anno e 6 mesi per induzione indebita a promettere. «La mia assistita è stata massacrata dalla stampa, questa assoluzione è la liberazione da un incubo – commenta all’Adnkronos l’avvocato Giovanni Battista Vignola, difensore del giudice Scognamiglio – abbiamo dovuto aspettare 7 anni per arrivare a una sentenza di assoluzione. Chi potrà dare ristoro per la sua carriera?».