Perde pezzi l’amministrazione comunale di Torre Annunziata, la scorsa settimana interessata da un’inchiesta della dda che ha portato all’emissione di dodici avvisi di garanzia nei confronti, tra l’altro, del sindaco Vincenzo Ascione, di altri amministratori, di professionisti e presunti faccendieri per ipotesi di reato che vanno dall’associazione mafiosa alla corruzione, passando per il traffico di influenze. A seguito della bufera che ha travolto il comune hanno rassegnato le loro dimissioni l’assessore al porto Luisa Refuto e la consigliera comunale Maria Oriunto, entrambe interessate dalle indagini portate avanti dai tre pubblici ministeri incaricati, ed entrambe interessate tra l’altro dalle perquisizioni svolte dalle forze dell’ordine nelle loro abitazioni, negli uffici abitualmente occupati al Comune e, nel caso dell’avvocato Refuto, anche nel suo studio legale. Una prima scossa di terremoto, alla quale potrebbero seguirne altre – si vocifera delle perplessità di altri consiglieri comunali, alcuni dei quali non coinvolti nell’inchiesta. Maria Oriunto è cognata di Salvatore Onda, soggetto dal quale parte l’intera indagine e a sua volta nipote di Umberto Onda, detenuto al regime del 41 bis e considerato elemento di spicco del clan Gionta, sodalizio operativo sul territorio oplontino. Onda viene ritenuto dagli inquirenti «elemento di raccordo e collegamento tra amministratori pubblici del Comune di Torre Annunziata, consiglieri regionali ed imprenditori che gestiscono i vari servizi concessi dal Comune in maniera diretta o attraverso società partecipate». Dalle intercettazioni in possesso degli inquirenti risulta che Oriunto «usi informare costantemente Onda degli esiti delle votazioni in consiglio comunale, anche relativamente ad una mozione di sfiducia presentata nei confronti del sindaco Ascione». Onda inoltre, sempre da quanto si evince dagli atti prodotti dai pm, in una conversazione con l’assessore Luisa Refuto chiede a quest’ultima «di essere informato su tutte le attività amministrative, dovendo darne conto a cittadini che avrebbero lui come referente politico del territorio».