Arriva ieri in commissione Bilancio il disegno di legge per omologare il numero delle fasce Irpef approvate dalla Regione alle stesse stabilite dalla legge di Bilancio nazionale per l’anno in corso. Aliquote alzate in Campania pur di scovare 100 milioni di euro. Con una stangata per i cittadini. Perché se per i redditi bassi sino a 15mila euro c’è un leggero beneficio, per tutti gli altri ci saranno una serie di incrementi con la beffa ora di di una stessa aliquota per tutti i redditi oltre i 50mila euro. Manovra già contestata da sindacati e industriali e che vede ieri l’eliminazione dell’ultima fascia, per omologarsi a quelle nazionali (da 5 a 4) e portando quindi ad una stessa aliquota per tutti i redditi oltre i 50 mila euro. A prescindere quindi dai redditi. A meno che non passino emendamenti correttivi in commissione (i termini per presentarli scadono domani) e non ci siano poi modifiche in consiglio al momento del voto. A promettere battaglia sono i grillini. «Manifestiamo preoccupazione per una riforma che avrà un impatto notevole sulle famiglie della Campania e che arriva in un momento già critico. Un impatto accresciuto dall’adeguamento alla norma nazionale che prevede la riduzione degli scaglioni di reddito da cinque a quattro, per cui in Campania chi guadagna 51mila euro pagherà la stessa aliquota Irpef di chi guadagna milioni di euro l’anno. In questo scenario così difficile registriamo però favorevolmente la disponibilità a introdurre detrazioni per le famiglie con figli minori e disabili, in risposta a una nostra proposta solo parzialmente recepita», attacca la capogruppo M5s Valeria Ciarambino che incassa comunque ieri la riduzione per famiglie con reddito fino a 28mila euro con due o più figli a carico. «Ma servono – aggiunge – altre detrazioni per l’aumento dei prezzi di energia e carburanti».

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