“Non vi stiamo chiedendo il futuro. Stiamo venendo a riprendercelo”. È il grande striscione che apre il corteo che vede in piazza i ragazzi di Napoli in occasione della manifestazione Fridays For Future per lo sciopero globale per il clima. In centinaia si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi e si dirigeranno, attraversando il centro, in piazza Municipio. Tantissime le richieste dei ragazzi del movimento scritte a chiare lettere sui tantissimi striscioni che colorano il corteo. Da ‘Future No Profit’ a ‘Governi, guerre e indifferenza, avrete resistenza’ a ‘Basta bugie di Stato’. Un corteo che coniuga le richieste per fermare il cambiamento climatico con quelle per fermare la nuova corsa agli armamenti e per dire basta alla guerra in Ucraina e a tutte le guerre. I ragazzi chiedono ai governi e ai potenti della terra “di investire più fondi per avviare davvero la transizione ecologica e di stanziare meno fondi per la guerra”. “Ci ribelliamo – spiegano i manifestanti – a un sistema che allarga la forbice tra ricchi e poveri e faremo nomi e cognomi di chi compie crimini di guerra, crimini contro l’umanità. Lo diciamo da tre anni che bisogna cambiare paradigma e stravolgere il sistema e che la crisi va risolta con gli stessi soldi di chi ci ha portato in questa crisi”. Tema energetico che, proprio con la guerra in Ucraina, è diventato ancora più centrale. Ma i giovani di Napoli e provincia denunciano che “il piano del ministro Cingolani è passare dal gas al carbone per sopperire al gas russo che costituisce il 40 per cento dei nostri approvvigionamenti. Noi – aggiungono – siamo una generazione intera che è pronta a riprendersi il proprio futuro perché il loro tempo è finito, ora inizia il nostro”.

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