NAPOLI – Nuove terapie ‘molecolari’ per i tumori tiroidei. Se ne e’ discusso oggi a Napoli nel corso del convegno organizzato dal professor Domenico Salvatore, direttore del Dipartimento di Endocrinologia ed Oncologia Molecolare e Clinica dell’Universita’ di Napoli “Federico II”. Esperti di diversi settori provenienti da universita’ italiane, europee ed americane si sono confrontati con medici e ricercatori napoletani coinvolti nella sperimentazione di farmaci definiti ‘molecolari’ o ‘farmaci intelligenti’ perche’ in grado di agire selettivamente sulle vie essenziali per la crescita e la diffusione delle cellule tumorali, lasciando intatte quelle sane.
Tali farmaci, spesso assunti dal paziente una volta al giorno, sono inoltre privi dei piu’ comuni effetti collaterali presenti nelle terapie chemioterapiche convenzionali. “I risultati finora ottenuti su un gruppo significativo di pazienti sono gia’ molto promettenti- dice Salvatore – la sfida e’ cercare di conoscere meglio la genetica del cancro e come essa differisce nella cellula sana”. “Questo – aggiunge – ci consentira’ di creare classi di farmaci intelligenti che impareremo a usare, combinandoli tra di loro, cosi da aumentarne lo spettro d’azione e quindi la loro efficacia”. Le malattie della tiroide sono le piu’ frequenti fra quelle endocrine e arrivano a colpire dal 5 al 7% della popolazione femminile. A fronte di un’elevata prevalenza di noduli nella popolazione femminile, la percentuale di forme maligne e’ bassa (circa il 5-10%), tuttavia l’incidenza dei tumori tiroidei e’ in progressiva crescita. Sebbene la prognosi e’ ottima nella maggior parte dei pazienti, in alcuni casi gli strumenti terapeutici tradizionali (chirurgia, terapia radiometabolica, chemioterapia e radioterapia) risultano essere scarsamente efficaci. La nuova frontiera della lotta al cancro tiroideo, e’ stato sottolineato nel corso del convegno, passa oggi attraverso la decodifica del dna dei tumori e di tutto cio’ che consente di trovare il farmaco giusto per ogni singolo paziente. Le nuove tecnologie molecolari hanno reso possibile un rivoluzionario approccio nella diagnosi e cura dei tumori, affiancando alla tradizionale diagnostica morfologica una diagnostica molecolare che si basa sulla identificazione dei geni lesionati. Questi ultimi creano firme genetiche specifiche per ogni tipo di tumore rendendo possibile l’utilizzazione di molecole con attivita’ farmacologica in grado di bloccare in maniera selettiva quelle geneticamente alterate con terapie a bersaglio molecolare (target therapy). Presso il Dipartimento di Endocrinologia ed Oncologia Molecolare e Clinica dell’Universita’ di Napoli “Federico II”, il gruppo di ricercatori coordinato da Salvatore e’ coinvolto nella sperimentazione di farmaci specifici, oltre che per i tumori della tiroide, anche per il carcinoma midollare tiroideo.