«Destano preoccupazione le varie posizioni favorevoli alle dichiarazioni del presidente De Luca sulla vendita dei beni confiscati, a margine del Forum espositivo promosso sul tema dalla Regione Campania. Anche il presidente tira fuori la storia trita e ritrita della vendita dei beni confiscati facendo, tra l’altro, confusione tra i beni immobili e le aziende e dimenticando che per queste ultime è già prevista la vendita, il fitto del ramo, la liquidazione e altre forme di messa a reddito. Vogliamo ricordare che gli immobili confiscati alla criminalità organizzata rappresentano la restituzione del maltolto alle comunità locali che hanno subito la presenza della violenza criminale. I beni confiscati rientrano nella macrocategoria dei beni pubblici, ma con una caratteristica unica: il portato di memoria». È quanto si legge in una nota della della Cgil Campania.
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