Ha lasciato la cella e il suo ritorno a casa, lì ad Arzano – zona case popolari costruite con i fondi della 167 – non è passata inosservata. È stato scarcerato Pasquale Cristiano, nome noto negli ambienti legati al traffico di droga dell’hinterland metropolitano, ed è subito finito al centro di una sorta di caso giudiziario. Poche ore dopo essere stato scarcerato, Pasquale Cristiano non ha ottemperato agli obblighi di firma che erano stati imposti dal giudice, ponendosi in una condizione ora al vaglio della Dda di Napoli. Un personaggio conosciuto alla cronaca cittadina, per il suo tour in Ferrari nel giorno dedicato alla comunione del figlio (lo scorso giugno, quando era agli arresti domiciliari), ma anche per quanto sta emergendo dalle accuse contenute in alcuni atti eseguiti dalla Dda di Napoli in questi giorni. Stando allo scenario finora cristallizzato, il gruppo riconducibile a Pasquale Cristiano sarebbe al centro di una contrapposizione violenta con il gruppo di Giuseppe Monfregolo. Una vicenda che va raccontata a partire da una premessa: sia per Pasquale Cristiano che per Giuseppe Monfregolo non ci sono sentenze passate in giudicato per fatti di camorra, vanno considerati pertanto estranei alle accuse, fino a una eventuale sentenza definitiva. Fatto sta che lo scenario a ridosso delle case popolari di Arzano torna ad essere a rischio, alla luce di un dato di fatto: i due presunti rivali – parliamo di Cristiano e Monfregolo – sono attualmente a piede libero, nello stesso contesto metropolitano dove sono radicati gli stessi interessi economici.

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