I carabinieri del Comando provinciale di Salerno hanno eseguito questa mattina, nelle province di Salerno, Avellino, Caserta, Chieti e Frosinone, un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della direzione distrettuale antimafia nei confronti di 38 persone. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, estorsione e lesioni personali aggravati dalla finalità mafiosa, porto e detenzione di armi in luogo pubblico, concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, truffa ai danni dello Stato, indebita percezione di erogazioni pubbliche, ricettazione, riciclaggio e truffa. Dei 38 destinatari del provvedimento, 14 sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, 21 agli arresti domiciliari e 3 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Secondo quanto emerso dalle indagini della Dda di Salerno avviate nell’ aprile del 2019, l’obiettivo del nuovo gruppo criminale che avrebbe tentato di formare Giuseppe Stellato, detto «Pappachione», era il controllo dello spaccio di stupefacenti nella zona orientale di Salerno. «Pappacchione», scarcerato a maggio 2020, è stato arrestato in flagranza il 25 luglio 2020 dai carabinieri di Salerno per violazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Nel frattempo avrebbe estorto una parte dei proventi delle attività di spaccio percepite dai pusher presenti nell’area orientale di Salerno e in alcune strade del centro cittadino, nonché denaro ai danni di un esercente commerciale. A luglio 2020, avrebbe compiuto una «stesa» sparando 13 colpi di pistola per strada a scopo dimostrativo, danneggiando alcuni palazzi, mentre era a bordo della sua auto con altri due indagati. Sempre a luglio 2020, insieme ad altri 7 indagati, avrebbe gambizzato con due colpi di pistola un pusher, causandogli lesioni, al fine di imporre la propria supremazia territoriale. Gli investigatori hanno anche individuato un’attività di spaccio all’interno del carcere di Bellizzi Irpino (Avellino) da parte di due detenuti che sarebbero riusciti ad ottenere la droga per il tramite di alcuni familiari e il loro avvocato di fiducia, anch’egli tra gli arrestati in esecuzione del provvedimento odierno, i quali avrebbero più volte consegnato lo stupefacente durante i colloqui.