Assolto perché il fatto non sussiste. Finisce senza riscontri e prove il processo nei riguardi di Larbi Dernati, l’ex Imam 40enne della comunità musulmana di Sarno, finito sotto giudizio con l’accusa di sfruttamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo era ritenuto direttamente coinvolto dalla Procura di Nocera Inferiore, che ne aveva chiesto e ottenuto il processo, in un traffico di migranti dall’estero all’Italia. Il suo nome era comparso durante l’ascolto di una serie di intercettazioni legate ad un’indagine preventiva, condotta dalla Digos, su tutto il territorio. Questo, all’indomani degli attentati dell’Isis nel 2015 nella città di Parigi. Il lavoro delle forze dell’ordine, infatti, fu avviato per individuare eventuali complici, fiancheggiatori e soggetti che in un qualche modo, sul territorio italiano, potessero emulare quelle azioni o essere legati alla banda degli attentatori. Così come raccontato in udienza dagli agenti della Digos, gli inquirenti stavano monitorando una serie di soggetti. Nell’indagare su alcuni di loro, però, da un’intercettazione emerse un contatto tra questi e l’imam di Sarno. Stando alle informazioni raccolte, dunque, il 40enne marocchino si sarebbe dovuto recare in Grecia, concordando poi con alcuni stranieri, le modalità per ritornare in Italia. In quel tempo, la rotta del traffico di migranti si era spostato dalla Libia a quella balcanica. La polizia mise insieme così il contenuto di alcune intercettazioni. Il capo d’accusa ricostruito dalla Procura di Nocera fu quello di sfruttamento dell’immigrazione clandestina, in quanto l’imputato avrebbe «organizzato, diretto, promosso e finanziato il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato italiano». Non solo, avrebbe preso contatti con essi, organizzando e materialmente seguito il trasporto di essi. In un numero maggiore di cinque o più persone, con le aggravanti di aver utilizzato documenti contraffatti o illegalmente detenuti. Tuttavia, durante il dibattimento si è compreso come l’inchiesta nei riguardi dell’uomo – difeso dall’avvocato Vincenzo Sirica – si fosse fermata alla fase di accertamento, senza riuscire ad individuare eventuali stranieri giunti in Italia, oltre al loro stato di clandestinità. Nessun elemento era stato, inoltre, raccolto nei riguardi di Dernati, su di un suo ruolo di «traghettatore» tra paesi quali Grecia e Turchia verso l’Italia. L’uomo si trova attualmente in carcere, dove sta scontando una pena per storie passate. Più volte finito sotto la scure della giustizia, dal possesso di un fucile a quello di munizioni, divenne noto il 19 novembre 2015, quando aveva promosso una preghiera in piazza, a Sarno, per tutte le vittime del terrorismo. Una manifestazione di solidarietà, che raccolse i tanti musulmani dell’Agro nocerino e delle altre province. Negli anni, fu anche espulso dal territorio italiano con tanto di decreto. Giorni fa, il tribunale di Nocera lo ha assolto dall’accusa di sfruttamento dell’immigrazione clandestina.