Si potranno ristrutturare edifici e immobili ampliando le volumetrie dal 20 al 35 per cento, convertire complessi industriali e capannoni in residenze, trasformare i sottotetti in abitazioni. È la nuova legge regionale per la rigenerazione urbana che interesserà migliaia di famiglie residenti in Campania. Con il «piano casa» di berlusconiana memoria in scadenza al 30 settembre, la Giunta guidata da De Luca ha approvato un pacchetto di norme che fanno chiarezza per chi vuole trasformare architettonicamente i propri immobili, soprattutto utilizzando le nuove tecnologie in termini di risparmio energetico. «Non sono deroghe, ma regole – spiega l’assessore all’Urbanistica, Bruno Discepolo – per armonizzare l’ordinamento regionale con i tanti interventi fatti dal governo nazionale in tema di bonus e superbonus edilizi. Ci sono tante semplificazioni e meno burocrazia in questo testo, abbiamo semplicemente ricapitolato ciò che era contenuto nelle norme nazionali, nulla di più perché questo capitolo è di competenza esclusiva del governo». Altre novità ci saranno dal prossimo autunno quando la Regione sarà finalmente pronta a varare un nuovo testo, più corposo e articolato, in tema di edilizia e urbanistica in discussione da mesi nelle commissioni regionali preposte. L’obiettivo finale è rendere più veloci gli interventi edilizi. Basterà solo una segnalazione di inizio lavori, ad esempio, per i cambi di destinazione d’uso. E lo stesso si potrà fare per le piscine interrate o lavori che prevedono lo sbancamento e la predisposizione di terrazzamenti. «Al di là dello snellimento delle procedure burocratiche – spiega Discepolo – è fondamentale dare una premialità a chi ad esempio vuole trasformare vecchie fabbriche in complessi residenziali. Senza quella premialità sulle volumetrie è impensabile che un imprenditore possa decidere di fare un simile investimento. Serve la sostenibilità economica per avviare simili progetti e, con queste norme, sicuramente diventa più agevole». L’altra occasione è la possibilità di trasformare i sottotetti in abitazioni. «Era urgente muoversi con delle regole definitive – continua Discepolo – stavolta non si tratta di norme transitorie, ma definitive».
Sul testo presentato dalla maggioranza guidata da De Luca si è astenuto il centrodestra. Resta però l’amaro in bocca da parte dell’opposizione che si è vista bocciare in aula un testo che provava a risolvere l’annoso problema degli abusi di necessità. Le oltre centomila abitazioni abusive in Campania che né si abbattono come prescriverebbe la legge e neppure si sanano. È deluso Severino Nappi della Lega, firmatario della proposta. «In generale – commenta Nappi – questa è la montagna che ha partorito il topolino. Andiamo avanti di stralcio in stralcio. L’aspetto più urgente in Campania era dare un primo chiaro segnale sull’abusivismo di necessità dal momento che l’edilizia popolare è ferma da decenni. Tutti ne parlano, ma poi nella sostanza non si fa nulla. Avevamo preparato una norma, prima ancora di preoccuparci dei profili di incostituzionalità, avremmo voluto dare una risposta chiara e univoca come territorio anche al governo nazionale. È solo un’ipocrisia dire che quei manufatti si possono abbattere quando servirebbero miliardi di euro». Dal canto proprio l’assessore Discepolo ribadisce che il tema sarebbe di competenza del governo nazionale, sarebbe stata inutile una forzatura. Diversa l’interpretazione di Nappi: «Siamo convinti – ribadisce – che tra due mesi, quando ci sarà un governo di centrodestra, ci sarà anche la disponibilità dell’esecutivo nazionale. Basta con la roulette degli abbattimenti, serviva un atto di coraggio».