Dopo aver ottenuto il plauso del G7, della Bce e di Bruxelles per l’annuncio di misure anticipate, sull’Italia resta puntato il faro dell’Europa: bisogna stringere i tempi, e il presidente dell’Ue Herman Van Rompuy si fa ‘garante’ affinche’ dopo gli annunci del governo di Roma non vi siano ritardi nell’applicare la rigida tabella di marcia voluta dalle istituzioni internazionali,
e da Germania e Francia, che ancora una volta dettano l’agenda per tutti. La riunione d’emergenza dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali dei Sette Grandi corre in soccorso di Italia e Spagna: ”Stanno sperimentando tensioni che non riflettono i fondamentali”, spiegano le sette potenze che accolgono con favore le ulteriori misure prese dai due Paesi. Quello che aveva fatto anche la Bce poco prima, aprendo all’acquisto di bond italiani e spagnoli, una mossa che oggi ha in parte rassicurato gli investitori, raffreddando la pressione sugli spread. E anche la Commissione europea insiste con il tono rassicurante: ”Fiducia nelle misure italiane, crediamo siano abbastanza per rassicurare i mercati e riportare la stabilita”’, dice oggi un portavoce dell’esecutivo comunitario, escludendo ipotesi di piani di salvataggio sia per Roma che per Madrid. Ma anche se l’Italia, nei contenuti, ha fatto quanto richiesto, l’Europa non manda a casa la commissione d’esame: sui tempi delle misure annunciate da Roma resta alta l’attenzione, perche’ le decisioni vanno applicate in fretta, Sarkozy e Merkel hanno parlato di settembre. E allora il presidente della Ue, Herman van Rompuy, entra in campo come garante: ”Sono in costante contatto e stretta consultazione con i leader dei Paesi direttamente coinvolti dalla crisi, con il presidente della Bce e quello dell’Eurogruppo, per assicurare che tutte le decisioni prese siano applicate nei tempi stabiliti”, ha detto oggi. E mentre l’Europa vigila su Roma, a dettare le condizioni sono Berlino e Parigi: sono loro ad aver sciolto le riserve della Bce all’acquisto dei bond, loro ad aver fatto una dichiarazione congiunta prima di quella del G7, loro ad aver dettato i tempi alle misure di Italia e Spagna. L’asse franco-tedesco, che finora ha dettato sicuro l’agenda dell’Unione europea, oggi si sperimenta con la crisi italiana e la paura che essa sia la prova di resistenza della zona euro. E scattano le divergenze sul fondo salva-Stati, l’unica assicurazione che l’Ue ha contro i Paesi in difficolta’ coi debiti sovrani. La Francia segue l’opinione di Bruxelles e vuole aumentarne la capacita’, fino a coprire eventuali salvataggi di Paesi piu’ grandi della Grecia. La Germania invece ieri ha accettato solo la possibilita’ che il fondo sostituisca la Bce sull’acquisto dei bond sul mercato secondario, una mossa che ha tranquillizzato l’Eurotower dando il via libera all’acquisto dei bond italiani e spagnoli. La partita sul futuro del fondo resta tutta ancora da giocare, con il rischio che, anche se la Merkel si convinca sulla necessita’ di ampliare il fondo, il suo Bundestag la boicotti