“Rivendico l’eccezionalità di una cosa normale”, parola di Marilena Belardo. Povera Orta di Atella. È una città colpita da una maledizione. Un sortilegio senza fine. Sembra Prometeo. Per l’assessore di Città (in)Visibile una “cosa normale” è eccezionale. Già dal un punto vista lessicale si tratta di un’affermazione contraddittoria. Sotto il profilo politico andiamo nel campo dell’orripilante. In pratica per la Belardo fare l’ordinario è un fatto straordinario. Ma di cosa parliamo? Siamo all’asilo nido della politica. Anche nel merito della questione, la mensa scolastica, l’esponente di Città (in)Visibile) si dà la zappa sui piedi. In post su Fb esulta: “Abbiamo impostato il servizio… e sta prendendo forma”. L’orologio della Belardo è fermo allo scorso agosto. Le ricordiamo sommessamente che le scuole sono state aperte a settembre. A oltre un mese dall’inizio delle lezioni “sta prendendo forma il servizio”.
Dopo il piagnisteo sulle casse comunali in rosso (chi vince le elezioni si assume oneri e onori) l’assessore aggiunge: “Avevamo promesso che avremmo cercato fino all’ultimo minuto di intervenire, contribuendo sul costo del ticket mensa e ci siamo riusciti. Attraverso il modulo di iscrizione al servizio, in cui bisogna allegare l’attestazione Isee, – recita un passo del post social – capiremo in che misura potremmo intervenire per fascia di reddito. Un lavoro straordinario, che rivendico tutto. Lo avevamo detto. Lo stiamo facendo. Ringrazio il sindaco, tutta la Giunta e i consiglieri comunali per aver condiviso con me l’urgenza e la necessità di dare un segnale “di comunità”, come promessa di futuro”. Dopo quasi due mesi dall’apertura delle scuole l’assessore e l’amministrazione comunale devono ancora capire “in che misura potremmo intervenire per fascia di reddito”. Per non parlare dei ferventi ringraziamenti a sindaco, giunta e consiglieri. Grazie per cosa? Per un atto “normale” come la stessa Belardo definisce. L’assessore di Città (in)Visibile parla di “promessa di futuro”. Farebbe meglio a pensare al presente visto che la maggioranza è malata di immobilismo cronico per la perenne crisi politico-amministrativa in atto fin dall’insediamento. L’ultima assise docet. Festeggiando per il risultato “normale” raggiunto la Belardo annuncia trionfalmente che “sarà un segnale, verso le famiglie con reddito basso, che hanno più figli che usufruiscono del servizio o con disabilità”.
Al post dell’assessore risponde, sempre a mezzo Gb, il consigliere di opposizione Giovanna Migliore: “Ho appena letto l’ennesima propaganda per promuovere un servizio come la mensa scolastica che partirà con ampio ritardo, a causa della negligenza per non dire incapacità di programmare un servizio alla cittadinanza. Ciò che è importante sottolineare è che forse hanno trovato qualcosina di soldi, per i bambini con disabilità grave. Gli altri bambini con disabilità ma non riconosciuti dalla legge 104/92 art 3 comma 3 invece non gli sarà riconosciuto nessuna esenzione o sconto sul ticket mensa, discriminando nella discriminazione ed hanno il coraggio di dirlo pure? Ma hanno preso i cittadini ortesi per cretini? Presenteremo una interrogazione all’assessore delegata, perché per noi la disabilità ha un valore unico di inclusione e vorremmo capire questa fantomatica fascia di reddito cosa realmente comporterà per le famiglie ortesi. Potevate donare la quota aumentata del vostro stipendio dalla legge per favorire tutti i bambini disabili e le famiglie con disagio economico almeno l’esenzione del ticket. Invece per l’aumento delle vostre indennità, i bilanci non sono disastrosi invece per andare incontro alle esigenze dei cittadini, i soldi non ci sono. Nemmeno più ci sono i populisti di una volta ad Orta di Atella”. Le rimostranze della Migliore sono condivisibili e più che legittime. All’intervento del consigliere di minoranza replica a stretto giro la Belardo con una litania su quello che ha ereditato l’amministrazione. L’assessore è di coccio. Fa finta di non capire che spetta a chi governo oggi affrontare e risolvere i problemi della gente. Lo scaricabarile è ignobile oltre offensivo dell’intelligenza dei cittadini. Poi se vogliamo parlare del passato dobbiamo ricordare alla Belardo che ha ereditato una casa abusiva, donata alla figlia con un atto notarile farlocco. Lei che ha mentito davanti a un notaio perché dovrebbe essere credibile agli occhi della collettività? La conclusione del suo secondo post è da scompisciarsi dalle risate: “Interrogateci, Interrogatevi. Noi torniamo ad essere comunità”. Ma dove? Su Marte. È la riprova che la maggioranza si è barricata nel Palazzo del potere e ha perso totalmente il polso dell’opinione pubblica. Giustamente Giovanna Migliore controreplica. E chiede: “Chi ha programmato con notevole ritardo la partenza della mensa scolastica? Se nelle stanze del Comune, non girano vostri ologrammi, la risposta la saprebbe dare anche un bambino. Per noi tutti i bambini con disabilità devono rientrare nell’esenzione, si chiama giustizia sociale. Cambiate la mentalità, siete al governo e non con il megafono fuori alle stanze del potere, voi siete il potere oggi. Usatelo per migliorare Orta di Atella”. Come dare torto alla Migliore? Il sindaco di minoranza Vincenzo Gaudino completa il disastro social del suo assessore con un post laconico: “Brava”. Se per una “cosa normale” la maggioranza, ora minoranza, usa toni tripudianti, che succederà quando farà una “cosa straordinaria”? Il sindaco e i 4 consiglieri che lo sostengono gireranno tra le strade con la fanfara. Peccato per loro che saranno salutati da un coro di assordanti pernacchie.
Mario De Michele