Se il romanziere Philip K. Dick ieri si fosse trovato di passaggio a Teverola avrebbe scritto un altro capitolo de “Il cacciatore di androidi”, libro che ha ispirato il celebre film “Blade Runner” di Ridley Scott. E avrebbe fatto dire al replicante Roy Batty: “Ho visto cose a Teverola che voi umani non potete neanche immaginare”. L’ultima seduta del consiglio comunale dell’ente guidato dal sindaco Tommaso Barbato attraversa vari generi cinematografici, dal comico-dememziale alla fantascienza fino all’horror La sequenza comico-demenziale si può “apprezzare” quando la maggioranza abbandona il civico consesso facendo venire meno il numero legale. Cose dell’altro mondo. Probabilmente nella storia amministrativa dei Comuni italiani non si è mai assistito a un fatto del genere. In una città “normale” lasciano l’aula gli esponenti dell’opposizione per protesta contro chi governa. La maggioranza di Teverola in pratica ha mandato in minoranza se stessa. “Ho visto cose…”, appunto. Srotolando la pellicola dell’assise di ieri la scena horror viene girata quando prende la parola Alfonso Fattore, capogruppo di Teverola Sostenibile. Al consigliere comunale viene di fatto impedito di esporre la sua posizione e quella del gruppo che rappresenta. Chi imbavaglia Fattore? Al volo viene da pensare un altro componente dell’assise. Invece no. A vestire panni che non le stanno per nulla bene addosso è il segretario generale Emanuela Crisci. Che con una “vis polemica” tipica di un esponente politico cerca in ogni modo di mettere a tacere Fattore che, detto per inciso, è il più votato della lista Futuro per Teverola, vincitrice alle ultime comunali (video in basso). Forse a qualcuno sfugge che rappresenta centinaia di cittadini. La compressione del suo diritto a esprimere la sua posizione politico-amministrativa rappresenta una grave anomalia, oltre che una palese violazione. Appena Fattore introduce il caso Botti il segretario comunale Crisci si accende come un pagliaio dato a fuoco dopo il cospargimento di una tanica di benzina. Eppure il capogruppo di Teverola Sostenibile ha semplicemente comunicato all’assemblea consiliare di aver preso visione del protocollo comunale, che è nelle sue prerogative, notando una comunicazione riguardante Botti. Apriti cielo. La Crisci, peraltro in modo ineducato senza chiedere la parola al presidente del consiglio Amelia Martino, si inalbera come se Fattore stesse svelando il terzo segreto di Fatima. La scena horror si trasforma in pulp quando il segretario comunale indossa la toga e si atteggia a pubblico ministero cimentandosi in lezioni di legalità con una performance mal riuscita. Il controllo della legalità degli atti e dei comportamenti dei consiglieri comunali spetta alla magistratura, nel caso di condotte che violano le leggi. Alla Crisci spetta il controllo sulla regolarità amministrativa degli atti prodotti dal Comune. Due funzioni completamente diverse. Ma ciò che ha destato più scalpore, mai come in questo caso legittimo, è il ruolo assunto dal segretario generale, che agli occhi dei più è apparso come un componente della maggioranza relegando nel cassetto dell’oblio la sua funzione super partes. Zittire un consigliere non rientra nelle mansioni del segretario comunale. Questo è pacifico. Sarebbe dovuto intervenire il presidente dell’assise per zittire la Crisci consentendo a Fattore di esporre le sue tesi. Non l’ha fatto. E ha sbagliato. Ma probabilmente anche la Martino è rimasta spiazzata dall’irruente intervento a gamba tesa del segretario generale. Che addirittura, nemmeno fosse il presidente della Repubblica, intima a un consigliere di “stare al suo posto e moderare i toni”. Roy Batty: “Ho visto cose a Teverola che voi umani non potete neanche immaginare”. Entrando nel merito della questione non si capisce perché Fattore non poteva affrontare il caso Botti. Una vicenda molto discussa e di interesse pubblico. Il segretario generale è anche responsabile dell’Anticorruzione e della Trasparenza. Perché è stato impedito al capogruppo di Teverola Sostenibile di fare chiarezza sul caso dandone contezza ai cittadini? La trasparenza si pratica, non si predica. Se il sindaco e la maggioranza non hanno nulla da nascondere perché è stato impedito a Fattore di sviscerare un “caso” di rilevanza pubblica? Non è escluso, anzi è molto probabile, che la condotta del segretario generale sarà posta all’attenzione del prefetto di Caserta. È il minimo. Quando ci spostiamo sul piano politico il film assume contorni fantascientifici. Di fatto Barbato è un sindaco di minoranza. Che si regge sui voti dei consiglieri Pasquale De Floris e Sara Pellegrino di Teverola Città.
Traducendo: il primo cittadino è finito nelle braccia di Biagio Lusini. Che essendo molto più bravo di Barbato, dopo essere uscito dal portone principale del Comune avendo perso le elezioni, è rientrato dalla finestra indossando nella sostanza la fascia tricolore. Non è difficile indovinare chi è che comanda tra Lusini e Barbato. Che il sindaco non sia più espressione della maggioranza dei cittadini lo attestano i numeri. Ha fatto fuori Fattore, primo eletto della sua lista, Pasquale Buonpane, secondo eletto della sua lista, e Giusy Caputo, donna più votata della sua lista. Per semplificare: ha liquidato i giovani, che davano un contributo essenziale per cambiare il volo alla città, per allearsi di fatto con Lusini, contro il quale in campagna elettorale ne aveva dette di tutti i colori. L’indecente trasformismo politico di Barbato cozza con la volontà popolare. Già solo per questo dovrebbe rassegnare le dimissioni seduta stante. Ma non lo farà mai. Gli copre le spalle Lusini. Non a caso si è tornato a parlare piani per gli insediamenti produttivi. Qualcuno (chissà chi?) nella maggioranza-minoranza vorrebbe approvare un altro Piano Pip nonostante sul territorio insista una zona per gli insediamenti produttivi nel centro della città a ridosso delle scuole. Su questa questione sarebbe il caso che il segretario generale indossasse i panni del pm. “Historia magistra vitae”. E la storia dei Pip di Teverola è nota alle cronache. Emanuela Crisci interverrà per evitare che sia proiettato un film già visto? Genere poliziesco.
Mario De Michele
IL VIDEO DELL’INTERVENTO DEL SEGRETARIO GENERALE